Sanità & Ricerca

Il ministero lancia la sfida agli aborti stranieri

12 le Regioni aderenti con capofila la Toscana. Coinvolto anche il non profit

di Redazione

È quasi di 1 a 4 il rapporto tra donne italiane e straniere che fanno ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). Per cercare di ridurre questi numeri, nel 2010 il ministero della Salute ha promosso e finanziato con 500mila euro un progetto, coordinato dalla Regione Toscana, per sostenere la procreazione responsabile delle immigrate, a cui hanno aderito finora 12 Regioni. «I nostri obiettivi specifici sono tre: formazione degli operatori, accesso e fruibilità dei servizi, informazione», spiega Valerio Del Ministro, dirigente del dipartimento alla Salute e Politiche di solidarietà della Regione Toscana. In pratica, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di volontariato che operano sul territorio e le comunità di immigrati, si punta a formare operatori socio-sanitari capaci di approcci interculturali; si sperimentano percorsi per favorire l’accessibilità e l’utilizzo dei servizi da parte delle donne immigrate e si promuove una capillare informazione alla popolazione immigrata tesa alla tutela della salute materno-infantile e alla prevenzione dell’aborto attraverso misure a sostegno della maternità e di prevenzione dell’abbandono dei neonati.


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