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Parlamento propone risoluzione anti-speculazione sul cibo

L'iniziativa è dei socialdemocratici: le emergenze alimentari sono legate anche alla speculazione

di Emanuela Citterio

Basta speculare sul cibo. A dirlo questa volta è il Parlamento europeo. La deputata Arlene McCarthy, vicepresidente del Comitato parlamentare per gli affari economici e finanziari ha proposto una risoluzione per combattere la speculazione finanziaria sui beni alimentari.

Dopo la risoluzione sulla fame nel Corno D’Africa l’eurodeputata ha citato la campagna inglese del World Development Movement, secondo la quale nel 2009 Goldman Sachs da sola ha guadagnato 5 miliardi di dollari attraverso la compravendita di derivati sui beni alimentari.

«E’ chiaro che livelli eccessivi di speculazione finanziaria sui derivati legati ai beni alimentari sta mettendo fuori controllo i prezzi globali del cibo» ha detto la McCarthy. «Un rapporto recente della Banca Mondiale conferma che la volatilità dei prezzi sta rendendo ancora più duro alla popolazione del Corno D’Africa sopravvivere alla fame».

«Continueremo a chiedere un’azione in questo senso alla Commissione europea» ha continuato l’europarlamentare. «Nel frattempo le istituzioni finanziarie dovrebbero loro stesse prendere provvedimenti e dimostrare che la propria responsabilità sociale d’impresa non è tale solo a parole».

I socialdemocratici europei hanno inoltre chiesto una maggiore coerenza fra gli interventi umanitari e le politiche di sviluppo a lungo termine, citando il caso della Somalia, stato fallito al centro della catastrofe umanitaria in atto nel Corno D’Africa.


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