Welfare & Lavoro

I finalisti del Premio Sakharov

Il vincitore sarà premiato a dicembre

di Redazione

Sono stati resi noti i cinque finalisti del Premio Sakharov, il riconoscimento dell’Unione europea per la libertà di pensiero e i diritti umani.

Si tratta di alcuni dei protagonisti della rivoluzione araba, un giornalista bielorusso, uno scrittore sloveno e una comunità di contadini colombiani.

La Conferenza dei presidenti sceglierà il 27 ottobre a Strasburgo il vincitore, che sarà invitato alla cerimonia di premiazione il 14 dicembre sempre a Strasburgo. In quest’occasione riceverà 50mila euro.

Izzeldin Abuelaish – Medico di origine palestinese e fondatore della Daughters for Life Foundation, è stato nominato dai membri del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei. Ha dedicato la sua vita alla ricerca della pace tra Israele e Palestina. È considerato “un ponte magico e segreto” tra i due popoli.

La primavera araba – Questo movimento è stato sostenuto da quattro gruppi politici del Parlamento (EPP, S&D, ALDE, Verdi) ed è rappresentato da attivisti che vengono dal mondo arabo: Mohamed Bouazizi (Tunisia), Asmaa Mahfouz (Egitto), Ahmed al-Zubair Ahmed al-Sanusi (Libia), e Razan Zeitouneh e Ali Farzat (Siria). I deputati sostenitori spiegano che “la primavera araba è un simbolo per tutti quelli che vogliono dignità, democrazia e i diritti fondamentali nel mondo arabo. I cinque candidati hanno contribuito a cambiamenti politici radicali nei rispettivi paesi e l’assegnazione del premio Sakharov contribuirebbe a riaffermare la solidarietà del Parlamento verso questi paesi, consoliderebbe il sostegno alla lotta per la libertà, la democrazia e la fine dei regimi autoritari.”

Dzmitry Bandarenka – Nominato dai membri del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei, é un attivista bielorusso e membro dell’Associazione dei giornalisti del suo paese. É anche uno dei cofondatori di Charter’97, un’iniziativa civile che sostiene i cambiamenti democratici. É anche un coordinatore della campagna European Belarus che richiede l’ingresso della Bielorussia all’interno dell’UE.

Boris Pahor – Scrittore italiano di origine slovena. È stato nominato da Milan Zver (EPP, Slovenia) e da altri 51 parlamentari. Grande oppositore dei regimi totalitari, Pahor ha sempre sostenuto la libertà di pensiero ed è conosciuto per i testi scritti nei campi di concentramento nazisti. Scrive in sloveno ma vive nella sua città natale, Trieste. É anche un sostenitore dei diritti delle minoranze e delle lingue minoritarie.

San José de Apartadó Peace Community – Questa candidatura è appoggiata dal gruppo Sinistra Unita: “la comunità colombiana di contadini è diventata a livello internazionale un simbolo di coraggio, resistenza e dedizione ai valori della pace e della giustizia, in un ambiente caratterizzato da brutalità e distruzione”. In un paese vessato per decenni dalla guerra civile e dalle guerre, questa comunità rigetta l’affiliazione a qualunque gruppo armato e difende la libertà per tutti i cittadini.


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