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Economia & Impresa sociale 

La responsabilità Coop tiene su il bilancio

Claudio Mazzini, responsabile Sostenibilità e innovazione

di Redazione

Per un loro video, i Rio 150 hanno scelto il tetto fotovoltaico dei magazzini Coop di Prato. «Se ne sono innamorati e hanno voluto usarlo come sfondo. È il più grande impianto d’Italia: si sviluppa su 14mila metri quadrati». C’è un pizzico di orgoglio nella voce di Claudio Mazzini, responsabilità Sostenibilità e innovazione di Coop, che aggiunge: «Per noi la sostenibilità e la tutela dell’ambiente sono obblighi statutari».
Questo cosa ha comportato?
Come già ha fatto una decina di anni fa quando aderì allo standard Sa 8000 in tema di responsabilità sociale, Coop ha trasformato anche la sostenibilità in una delle leve del business, partendo dalla scelta dei prodotti per arrivare a quella dei fornitori, passando dalla progettazione dei singoli punti vendita. Siamo stati fra i primi ad aderire allo standard sulla carta, a quello sulla pesca sostenibile, all’Ecolabel, il marchio dell’Unione europea. Facendo scelte coraggiose.
Ad esempio?
Quando abbiamo deciso di proporre le uova delle galline allevate a terra. Costano più di quelle prodotte da animali tenuti in gabbia, eppure siamo riusciti a costruire un’offerta che tenesse conto della qualità e della competitività. Oppure la campagna “Boschi e foreste” di quest’anno o quella sull'”Acqua di casa mia” che abbiamo fatto nel 2010. Abbiamo informato i consumatori che una bottiglia di acqua minerale comporta un certo impatto, che è meglio scegliere fonti vicine e bottiglie più leggere. E che si può bere quella del rubinetto: in moltissime città c’è un’acqua di ottima qualità. Alla fine abbiamo registrato uno spostamento degli acquisti verso marche che fanno scelte in sintonia con questi criteri.
E in termini economici?
Difficile fare valutazioni perché nel consumo dell’acqua incidono vari fattori. Le temperature non particolarmente calde dell’estate, la crisi… In generale il minor impatto e la riduzione del packaging piacciono. La nostra linea eco e bio “Vivi Verde” registra crescite a due cifre. D’altra parte cerchiamo di ragionare in maniera sistematica. Investiamo per ridurre i consumi a monte e le emissioni a valle. Oltre all’impianto fotovoltaico di Prato, ne abbiamo molti altri. A Monselice, ad esempio, abbiamo inaugurato un supermercato che, rispetto ai suoi omologhi, consuma il 70% in meno.
Ma i consumatori sono attenti alla sostenibilità?
C’è una crescente sensibilità per le tematiche ambientali. Ed è una tendenza credo irreversibile. Quando si riesce a comunicare chiaramente e a coinvolgere i consumatori si è premiati. Ora abbiamo la campagna “Promise”.
Cioè?
È un progetto europeo che realizziamo con la Regione Liguria, il Lazio, Confindustria Liguria, Ervet Emilia Romagna. Punta a informare sul consumo consapevole, tramite opuscoli, dibattiti e una mostra itinerante.


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