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Benedetto XVI in partenza per il Benin

Illustrate oggi le tappe del viaggio presso la Sala Stampa Vaticana

di Redazione

Alla fine di questa settimana, venerdì, il Papa sarà in Benin. Ieri dopo la recita dell’Angelus, Benedetto XVI ha affidato alla preghiera dei fedeli il viaggio che lo porterà nel continenete africano, e anche gli sforzi di chi in quel continente opera per la sicurezza delle popolazioni, la riconciliazione e la pace.

Geograficamente piccolo, ma spiritualmente grande per la Chiesa. Dal Benin, sette milioni di abitanti, un secolo e mezzo fa partì l’onda dell’evangelizzazione che investì gradualmente tutta l’area circostante, dal Togo al Ghana al Niger, ha ricordato questa mattina il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi. La popolazione cattolica di questo Paese si appresta a festeggiare con Benedetto XVI i 150 anni da quando i primi missionari, in modo stabile e continuativo, avviarono l’opera di annuncio e inculturazione del Vangelo. Padre Lombardi ha presentato questa celebrazione tra i motivi d’interesse del prossimo viaggio apostolico, che si svolgerà – ha detto ai giornalisti – in un’atmosfera di forte incoraggiamento da parte della Chiesa a tutta l’Africa.

«Un incoraggiamento al continente africano nel suo insieme. Quindi, un accento consapevole dei problemi che ci sono, ma di prospettiva positiva: un incoraggiamento a impegnarsi per riconciliazione, giustizia, pace, per uno sviluppo umano integrale e un annuncio del Vangelo come sviluppo integrale dell’uomo».

Nel percorrere in anticipo sulla carta le tappe che scandiranno il viaggio, padre Lombardi ha posto subito in risalto l’Esortazione apostolica post-sinodale Africae munus, documento che Benedetto XVI firmerà e poi consegnerà, domenica prossima, ai 35 capi delle conferenze episcopali nazionali e ai 7 responsabili delle Conferenze regionali del continente.

Ma sarà anche un altro l’evento catalizzatore della presenza del papa in Benin, ovvero la visita che il Papa compirà sulla tomba del cardinale Bernardin Gantin, scomparso nel 2008 e presente tuttora con stima e affetto nel cuore dei beninesi e in quello di Benedetto XVI:«In Benin è considerato un padre della patria, un eroe nazionale, cioè una persona che gode di una stima e di un affetto da parte della popolazione veramente immensi» ha detto Lombardi. «Quindi, la figura di Gantin e la visita del Papa alla sua tomba saranno uno degli aspetti significativi del viaggio».

Del resto, che la Chiesa beninese abbia scritto pagine indelebili di storia del piccolo Stato africano è evidente anche nella figura di un’altra importante personalità ecclesiale locale, mons. Isidore de Souza, che – ha ricordato padre Lombardi – aiutò il suo Paese a conquistare una propria libertà, abbandonando il passato regime socialista e stabilendo in modo solido le fondamenta della democrazia a capo della Conferenza nazionale.


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