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Si allontana obiettivo «Zero morti nel 2015»

Diminuiscon i fondi per il Global Fund per Tbc, Hiv/Aids e malaria

di Gabriella Meroni

«La crisi finanziaria mondiale rischia di frenare la lotta alla malaria. Basti pensare che quest’anno il Global Fund per Tbc, Hiv/Aids e malaria ha raccolto meno fondi dai donatori. Se si andra’ avanti cosi’, sara’ piu’ difficile rispondere alle esigenze economiche avanzate dai Paesi a rischio e raggiungere l’obiettivo “zero morti nel 2015″», considerato il break even point della malaria. E’ il monito lanciato a Ginevra da Prudence Smith, advocacy coordinator per il progetto Oms “Roll back malaria’”, a margine di un incontro promosso da Sigma-Tau e dall’organizzazione internazionale no-profit Medicines for malaria venture (Mmv).

L’esperta avverte: «Abbiamo fatto progressi straordinari, ma esiste un problema di fondi, un gap finanziario che minaccia di riportarci indietro al periodo nero della malaria. Dal 2000 in poi i fondi raccolti per questa patologia si sono moltiplicati 15 volte, balzando dai 100 milioni di dollari del 2003 a 1,5 miliardi nel 2010. Si parla di oltre 4 miliardi di dollari in tutto, mobilizzati nell’arco di questo periodo. Ma purtroppo non basta. Noi abbiamo bisogno di piu’ di 4 miliardi di dollari ogni anno per raggiungere il nostro obiettivo».

Non solo, continua Smith: «Bisogna mantenere i programmi di finanziamento gia’ avviati a livello globale e nazionale, spingere nuovi donatori ad alzare la posta e reperire fonti alternative di denaro». E’ l’unica strada, incalza l’esperta, per non perdere i progressi acquisiti. «Negli ultimi 5 anni sono state salvate 1,1 milioni di vite, soprattutto bambini piccoli. Si e’ registrata una riduzione del 38% della mortalita’ globale per malaria. E 43 Paesi endemici sono riusciti a ridurre l’impatto della malattia del 50% o piu’. Questo dimostra che il controllo della malaria sta funzionando. Anche se i progressi ottenuti finora sono estremamente fragili e c’e’ un’altra nube all’orizzonte: la resistenza ai farmaci che rende le terapie inefficaci». Oggi si registrano ancora 780 mila morti l’anno, anche se secondo i dati Oms stiamo assistendo a un’inversione di tendenza rispetto al 2000-2005, quando si registro’ un aumento complessivo sia dei casi che del numero di vittime.


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