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«Stop alla campagna Giovani e GIoco»

L'appello delle associazioni a Monti. Mentre l'Italia è il primo paese in Europa per giocate, come spiega il numero di Vita in edicola domani

di Redazione

«Ci si attacca alla rete, al cellulare, alle slot machine  o ai videopoker parcheggiati nei bar per dare risposta al primordiale bisogno di vincita che l’essere umano ha in sé». «Evolve chi si prende una giusta dose di rischio, mentre è punito chi non rischia mai o chi rischia troppo!». «Non c’è bisogno di cercare compagni di gioco come si faceva da bambini, perché questo gioco è spesso solitario e decontestualizzato». Sono solo alcuni dei messaggi contenuti nel dvd “Giovani e gioco”, la campagna dei Monopoli di Stato presentata nelle scuole agli studenti italiani. «Da parecchi mesi sottolineiamo la gravità di alcuni dei messaggi contenuti nel dvd presentato dall’Aams ai giovani studenti italiani. Riteniamo inammissibile che un progetto che coinvolge 70mila studenti e che, secondo le dichiarazioni del direttore dei Monopoli, si vuole estendere alle fasce dei minori più piccoli, contenga frasi come queste», hanno dichiarato oggi Matteo Iori, presidente del CONAGGA, don Armando Zappolini, presidente del CNCA, don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera, e Graziano Bellio, presidente di Alea. Per questo le associazioni si uniscono alla richiesta avanzata già dalla senatrice Baio ed altri parlamentari: il presidente del Consiglio Monti sospenda subito la campagna dell’Aams “Giovani e Gioco”.

Secondo i presidenti delle associazioni «il progetto portato nelle scuole contiene troppi stimoli al gioco d’azzardo e finisce per sostenere l’idea che i ragazzini debbano giocare d’azzardo almeno un po’». È il messaggio infatti che sembra arrivare leggendo gli esiti proposti nel test interattivo contenuto nel dvd. I risultati del test si rivolgono così  un giovane che dichiara di non apprezzare il rischio e il gioco d’azzardo: «Ti manca solo una frusta tra le mani… lo spirito del bacchettone aleggia sulla tua testa! Per te non esistono colori, tutto è bianco o tutto è nero. Il gioco è rischio ed a te i rischi non piacciono, meglio aggirare gli ostacoli. Così facendo, però, perdi tutte le sfumature della vita. Integerrimo… o semplicemente rigido come un ghiacciolo appena tolto dal freezer? Urge ammorbidente». Mentre il profilo ritenuto migliore dal test è quello di chi dichiara di giocare d’azzardo almeno un po’: «Tutto sommato hai una buona idea di cosa sia il gioco. Non sei un fanatico, ma non ti fai mancare una partitella ogni tanto… giusto per tenerti in allenamento. Il tuo motto? Poco non fa male nemmeno il veleno! Bilancia in equilibrio».

Per Iori, don Zappolini, don Ciotti e Bellio, «Le parti critiche di questo progetto sono state più volte denunciate, sono molteplici e sono presentate in modo più esteso nel video visionabile sulla home page del sito di Libera. Sappiamo con certezza che, come sostenuto da tutte le ricerche fatte in Italia, centinaia di migliaia di minorenni del nostro paese giocano d’azzardo nonostante questo sia vietato per legge; sappiamo anche che decine di migliaia di giovani studenti hanno un problema di patologia legato al gioco d’azzardo. Un’amministrazione pubblica come i Monopoli di Stato non possa promuovere un progetto sul gioco d’azzardo con così tante lacune».

Al gioco d’azzardo è dedicata la cover di Vita in edicola da domani. «Gratta e spera» è il titolo. «Poker online, gratta e vinci &co. Gli italiani hanno scommesso in un anno 76 miliardi. È la nuova droga di stato». Siamo il primo paese in Europa (e il terzo al mondo) per giocate. Il business di lotterie e poker online frutta all’erario un bottino di 10 miliardi l’anno. Un fenomeno che cresce con l’acuirsi della crisi. E ci sono oltre 2 milioni di italiani che soffrono di patologie legate al gioco. All’interno anche un reportage dalla più grande sala slot d’Europa e l’opinione del filosofo Pietro Barcellona: «Così il governo liberalizza la fortuna»v


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