Welfare & Lavoro

La class action americana

Codacons comunica che il primo ricorso relativo ai primi 6 passeggeri che si sono rivolti al Codacons, con cui si chiedono 460 milioni di dollari di danni, è stato iscritto a ruolo, il 27 gennaio 2012, davanti alla Corte di Miami.

di Carmen Morrone

Il Codacons ha lanciato, in collaborazione con i due studi americani Napoli Bern Ripka Shkolnik LLP e Proner e Proner, con cui ha legami da diversi anni, un’azione collettiva a Miami, negli Usa, contro la Costa Crociere e la Carnival, diretta a far ottenere a tutti passeggeri internazionali coinvolti il risarcimento per tutti i danni subiti.

«E’ possibile per tutti i passeggeri, italiani e stranieri, iscriversi compilando l’apposito modulo sul sito www.codacons.it disponibile anche in lingua inglese. Tutti coloro che si iscriveranno verranno contattati dai nostri avvocati, e potranno agire in questa azione collettiva a Miami senza nessun anticipo di spese », affermano gli esperti di Codacons.

«Si tratta di un incidente di inaudita gravità – afferma il Presidente Carlo Rienzi e si tratta quindi di un tentativo doveroso da parte nostra di ridare dignità alla vita e alla sicurezza delle persone: tutti coloro che si trovavano a bordo della nave hanno diritto ad essere risarciti non solo per i danni materiali subiti (costo vacanza, beni personali persi o danneggiati, e ogni eventuale danno fisico), ma anche per quelli morali, come la paura e il terrore subiti, e per il rischio di morire nel naufragio. E’ inammissibile che, nonostante le sofisticatissime strumentazioni a bordo di tali navi, installate proprio per evitare scontri e incagliamenti, si verifichino simili incidenti. Data la scarsissima tutela che hanno i diritti nel nostro paese, anche in sede giudiziaria e con transazioni da elemosina – prosegue Rienzi – abbiamo ritenuto giusto almeno tentare la strada della serietà e della dignità delle persone, che non si possono certo ritenere risarcite da 11.000 euro per un così evidente pericolo di vita che segnerà tutta la loro esistenza, e la strada della punizione esemplare di comportamenti inammissibili che solo attraverso condanne esemplari potranno cessare».

«Aderendo all’azione si potrà, sulla base di successive istruzioni, entrare anche come parti civili nel processo penale in corso a Grosseto, nel quale il CODACONS è già costituito come parte offesa per chiedere i danni ai responsabili diretti come il comandante Schettino e gli altri ufficiali di bordo», sostengono da Codacons.

E ancora: «L’iniziativa non esclude, in caso di insuccesso dell’azione negli USA, una successiva class action e/o eventuali azioni individuali anche in Italia e, in ogni caso, una azione di risarcimento danni in base al codice del processo amministrativo contro le Capitanerie di porto e altre pubbliche amministrazioni che hanno omesso i doverosi controlli diretti a prevenire incidenti di questo genere».


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