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Komen Usa ritira appoggio ad associazione abortista

Scoppiano le polemiche dopo la decisione della famosa fondazione che lotta contro il cancro al seno

di Gabriella Meroni

E’ polemica negli Usa in seguito alla decisione della fondazione Komen, da decenni una colonna della lotta contro il cancro al seno, e diventata famosa per il nastro rosa che ne è il simbolo, di tagliare i finanziamenti a un’associazione abortista. L’associazione si chiama Planned Parenthood, offre alle donne screening annuali gratuiti per prevenire il cancro al seno, ma è anche la più grande organizzazione che negli Usa aiuta le donne ad abortire. Planned Parenthood collaborava da decenni con la Komen foundation sul fronte prevenzione del cancro, tuttavia questa partnership era molto criticata nel paese da parte dei gruppi pro life.

I presidenti delle due organizzazioni un tempo affiliate si stanno accusando a vicenda di malafede e condotta scorretta, e il New York Times dà ampio risalto alla notizia schierandosi dalla parte degli abortisti e dicendosi sicuro che la scelta di Komen <<minerà alle fondamenta una delle campagne più popolari di sempre>>.

Ufficialmente la decisione di Komen è arrivata dopo che una sezione di Planned Parenthood è stata messa sotto accusa in Florida per malagestione finanziaria. Secondo Planned Parenthood, l’indagine è stata decisa per ragioni politiche dal pronotore, il deputato repubblicano della Florida Cliff Stearns, convinto antiabortista. La decisione di interrompere i rapporti con l’associazione abortista ha finora danneggiato però solo la fondazione Komen, mentre Planned Parenthood ha raccolto in poche settimane 400mila dollari in donazioni da parte dei sostenitori che non approvano la scelta di Komen. L’associazione spera in questo modo di ripianare in fretta il buco di 700mila dollari creatosi con l’interruzione dei finanziamenti da parte di Komen.

Molti attribuiscono il nuovo corso della fondazione alla nuova vicepresidente, la repubblicana pro-life Karen Handel (che in passato corse anche per la poltrona di governatore della Georgia), che non aveva mai fatto mistero di non approvare i finanziamenti concessi a Planned Parenthood. Sia come sia, il board ha votato, e così è. La discussione, oltre che sul NYT, è sbarcata su Facebook e Twitter, con le opposte fazioni in subbuglio. E’ la democrazia, in fondo.


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