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Polillo smentisce Riccardi: non possiamo vietare la pubblicità

Annunciato un decreto sulla ludopatia

di Sara De Carli

Gianfranco Polillo, sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, rispondendo a un’ìinterrogazione parlamentare sul gioco d’azzardo, ha difeso quanto fatto negli ultimi dieci anni dal governo italiano, che è riuscito a riportare sotto il controllo della legalità un mercato che, solo una decina di anni fa, «si era trasferito dal gioco legittimo al gioco clandestino. L’amministrazione si è, quindi, trovata nell’esigenza di inseguire le innovazioni che venivano introdotte nel gioco clandestino nel tentativo di riportarlo sotto il controllo di legalità. Questo nel presupposto, che ritengo giustificato, che le conseguenze del gioco clandestino sono di gran lunga peggiori di un gioco che, invece, viene comunque garantito con criteri di trasparenza, di controllo e anche di limitazione, da parte dell’amministrazione pubblica».

Niente divieti alla pubblicità

Diversamente da quanto annunciato solo due giorni fa dal ministro Riccardi, Polillo ha detto che «generalmente l’esempio che si fa è che non possiamo fare la pubblicità di tabacchi e sigarette mentre facciamo la pubblicità del gioco d’azzardo. Vorrei ricordare che non facciamo la pubblicità per le sigarette perché vi è una specifica direttiva europea che ce lo impedisce […] non consentiamo soltanto la pubblicità del gioco d’azzardo, ma anche la pubblicità, per esempio, dell’alcol, che ha effetti sociali forse di gran lunga più dannosi della ludopatia. Naturalmente si potrebbe pure impostare una sorta di visione proibizionistica. Però, anche qui l’esperienza dimostra che ogni qual volta si è tentato di arrivare a forme estreme di proibizioni gli effetti sono stati controproducenti».

Serpico

«L’ultima novità, che sarà contenuta addirittura nel decreto fiscale che presenteremo al Senato nei prossimi giorni – annuncia Polillo – concerne un corpo di agenti, che potrei definire «Serpico» dal nome del famoso detective americano che tanto successo ha avuto nei film. Si tratta di gruppi di agenti che faranno finta di essere giocatori per vedere se, nei singoli esercizi, vengono rispettate tutte le norme di legge.
Questo è soltanto un esempio per dimostrare come il problema sia particolarmente avvertito dal Governo e come si cerchi di inseguire anche delle forme poco ortodosse – se volete – rispetto al tradizionale modo di affrontare le organizzazioni illegali per cercare di ridurre le coordinate del gioco illegale, che ha tante sfaccettature.

La ludopatia

Continua così il sottosegretario: «Abbiamo poi creato uno sportello che si chiama Infoazzardo, al quale è possibile arrivare nei casi più clamorosi di ludopatia. Per quanto riguarda la lotta contro la ludopatia, stiamo varando un decreto ministeriale, con il concorso della Conferenza Stato-regioni, che è in fase di avanzata elaborazione e che, quanto prima, sarà presentato».


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