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Catena umana antirazzista al Colosseo

In contemporanea in 35 città in occasione della Gioranta mondiale contro il razzismo

di Redazione

Domani a Roma, intorno al Colosseo, si svolge la prima “Catena umana” nazionale per dire “No a tutti i Razzismi”. L’iniziativa, in programma alle ore 10.30 in contemporanea in 35 città italiane, da Milano ad Agrigento, da Torino a Rosarno, è organizzata dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il patrocinio dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).

L’occasione è fornita dalla Giornata Mondiale contro il Razzismo, anniversario della strage di Sharpeville, dove il 21 marzo 1960 la polizia sudafricana sparò sui manifestanti uccidendo 69 cittadini neri in protesta contro il regime dell’apartheid.
A Roma l’iniziativa che ha anche il patrocinio del Comune ha già raccolto l’adesione di numerosissime scuole di ogni ordine e grado ed è prevista la presenza di oltre 2000 studenti che assieme a insegnanti, volontari dell’associazionismo, comunità straniere, cittadine e cittadini si prenderanno per mano per circondare il Colosseo sulle note della canzone “One love” di Bob Marley, cantata da tutti i partecipanti ed eseguita sul palco da Loredana Errore, giovane cantante italiana di origini romene, accompagnata dall’orchestra “Arcobaleno” della scuola media sperimentale “G. Mazzini”.

Dal palco del Colosseo, si parlerà di integrazione, cittadinanza e discriminazione, con gli interventi di saluto di autorità pubbliche, tra gli altri, il ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi, la portavoce dell’Unhcr Laura Boldrini, la Consigliera Nazionale di parità Alessandra Servidori, il direttore dell’Unar Massimiliano Monnanni, il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti , l’Assessore alle Politiche Sociali e alla Famiglia della Regione Lazio Aldo Forte, l’Assessore alla Famiglia all’Educazione e ai Giovani Gianluigi De Palo.

Seguiranno “letture Antirazziste” interpretate dalla voce di Mariano Regillo e vari i momenti di riflessione e testimonianza come quelli di ragazzi di seconda generazione della Rete Near (Il Network antidiscriminazione Razziale dell’Unar) e di Ndeye Rokhaya Mbengue la vedova di Moudo Samb, uno dei giovani senegalesi uccisi a Firenze lo scorso 13 dicembre.  


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