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Economia & Impresa sociale 

In Abruzzo è il motore della rinascita

3 milioni e 830mila euro di crediti erogati da gennaio 2011 a oggi e 191 finanziamenti

di Redazione

Oltre 3 milioni e 830mila euro di crediti erogati da gennaio 2011 a oggi, un totale di 191 finanziamenti suddivisi fra imprese (114), cooperative (9) e famiglie (68), per un ammontare medio che si attesta rispettivamente intorno a 27.000, 38.000 e 5.600 euro. Sono i risultati, aggiornati al 31 marzo 2012, del progetto “Microcredito per l’Abruzzo”, che ne dimostrano l’efficacia come strumento di sostegno alla popolazione, colpita dal devastante sisma del 6 aprile del 2009.

Un intervento dal forte impatto sociale, perché ha permesso l’accesso al credito a soggetti che altrimenti ne sarebbero stati esclusi in quanto incapaci di offrire le garanzie patrimoniali o personali normalmente richieste dalle banche. Fra i beneficiari, famiglie in difficoltà, artigiani e commercianti che avevano visto la propria attività distrutta dal terremoto, persone che, perso il lavoro, si sono inventate una nuova opportunità microimprenditoriale e, fra queste ultime, un numero rilevante di giovani. Entrato ormai a pieno regime operativo, il progetto evidenzia un trend di erogazione mensile in continua crescita, anche negli ultimi mesi, nonostante la stretta creditizia e la recente fase di recessione; nessuna insolvenza e pochissimi ritardi nel pagamento delle rate.

Microcredito per l’Abruzzo” è un’iniziativa coordinata da Etimos Foundation, in partnership con Consorzio Etimos, Abi-Associazione bancaria italiana, Federazione delle BCC di Abruzzo e Molise, Associazione Qualità e Servizi, Caritas diocesana dell’Aquila. Conta su un fondo patrimoniale di 4 milioni e 530 mila euro, che ha la sua origine nel più ampio flusso di donazioni degli italiani post terremoto, canalizzate attraverso il Dipartimento di Protezione civile. Il fondo non viene utilizzato direttamente nell’attività di finanziamento, bensì impiegato progressivamente come garanzia per la concessione di prestiti erogati attraverso il sistema bancario locale (che utilizza dunque fondi propri), a parità di prodotti e condizioni per tutti e con uno spread che, fino a oggi, si è mantenuto invariato al 2,5 %. L’impegno delle banche aderenti ad applicare un meccanismo di leva finanziaria sul fondo stesso, rende inoltre possibile un plafond potenziale di finanziamenti di oltre 50 milioni di euro.

 

«I risultati ottenuti in Abruzzo sono particolarmente significativi: il progetto dà un segnale di controtendenza rispetto alla crisi del credito che in questi mesi colpisce famiglie e microimprese, e lo fa coinvolgendo le banche stesse nell’utilizzo di uno strumento come il microcredito, fino a oggi diffuso in misura limitata e frammentaria nel nostro paese» spiega Marco Santori, presidente di Etimos Foundation, che annuncia: «Noi invece riteniamo che, oggi più che mai, il microcredito possa essere utilizzato come strumento di welfare e di sviluppo: da un lato per combattere l’esclusione sociale e la povertà, dall’altro per offrire risposta al bisogno di sostegno finanziario delle micro e piccole imprese. Per questo Etimos Foundation ha intrapreso un percorso per replicare l’esperienza abruzzese in altri territori italiani; con una funzione che non è più quella di sostegno post emergenza, ma di supporto per affrontare la crisi economica e guardare al futuro. È nato a tale scopo “MxIT-Microcredito per l’Italia”, impresa sociale che lancerà nelle prossime settimane la campagna per la costituzione del proprio fondo e diverrà operativa nel corso dell’anno, non appena ottenuta l’iscrizione come intermediario finanziario presso Banca d’Italia».

 

Alla base di “Microcredito per l’Abruzzo” c’è un modello innovativo che, lontano da logiche assistenziali, fa del microcredito un autentico strumento di welfare e garantisce la sostenibilità economica di tutte le operazioni: fondamentale, in tal senso, è stata la scelta di non creare una nuova struttura operativa a servizio del progetto e di non affidarsi a un unico istituto di credito, bensì di coinvolgere il sistema bancario del territorio, ottenendo un’adesione ampia che copre oltre l’85% degli sportelli operativi. All’interno di questo modello Etimos Foundation ha svolto un ruolo di regia, che comprende il coordinamento dei diversi attori coinvolti – in particolare banche e volontari –, la formazione degli operatori e il monitoraggio dei risultati. Oltre a questo, il progetto si distingue nel panorama nazionale dei programmi di microfinanza per la destinazione specifica delle risorse: ben l’80% dell’ammontare finanziato è stato erogato a sostegno della microimpresa, con un’attenzione particolare al segmento delle start-up (pari al 39% delle realtà finanziate). Altra novità è costituita dalla policy in materia di trasparenza: gli aggiornamenti quotidiani di tutti i dati sulle erogazioni di “Microcredito per l’Abruzzo” sono pubblicati online, in tempo reale. Per il sito clicca qui 

Le storie di chi ha ricominciato

Meets (Metodi etici e economie sostenibili) è una società di Penne (PE) che fornisce un’offerta completa nel settore delle energie rinnovabili, coniugando innovazione e sostenibilità economica, sociale e ambientale. Nata a febbraio 2011 per iniziativa di Luca Lella, Giuseppe Marino e Francesco Lenzini (formazione in ingegneria e scienze ambientali), la start-up nel suo primo anno ha fatturato oltre 300mila euro con prospettive di crescita nel 2012. I tre, soci fondatori e coamministratori, si avvalgono al momento della collaborazione esterna di due ingegneri e di tecnici montatori, ma stanno pianificando l’assunzione dei primi due dipendenti interni entro la fine dell’anno. Attraverso l’offerta di impianti integrati di piccole dimensioni, MEETs si rivolge sia al mercato dei privati che a quello delle pmi. Inoltre l’azienda mette a disposizione la piattaforma gestionale del proprio sito internet per partecipare a gruppi di acquisto per impianti fotovoltaici in grado di garantire prezzi inferiori a quelli di mercato (sino al 20% in meno). MEETs ha ottenuto un finanziamento di 35mila euro. Eppure, solo un anno fa, le richieste di credito venivano puntualmente respinte. «Non trovavamo una banca che appoggiasse la nostra idea di impresa – racconta Luca Lella -, nonostante il riconoscimento come miglior business plan ottenuto in un concorso di idee imprenditoriali innovative organizzato da Confindustria Pescara, e nonostante il settore delle rinnovabili confermasse il trend di crescita. Così ci siamo rivolti a “Microcredito per l’Abruzzo”…».

Focus Ottica (AQ) segna il passaggio di Maurizio Lepidi, 45 anni, da dipendente a imprenditore di se stesso. Dopo più di vent’anni di lavoro in un negozio di ottica in centro all’Aquila, Maurizio ha deciso di avviare una propria attività commerciale nello stesso settore, specializzandosi nella vendita al dettaglio di occhiali da vista e da sole. Una scelta maturata proprio all’indomani del terremoto perché, racconta Maurizio: «Questo tragico e destabilizzante evento ha dato una scossa positiva alla mia vita, facendo emergere quello che era da sempre un desiderio latente di indipendenza professionale». Il microcredito è stato fondamentale per poter trasformare il desiderio in realtà. Aprire un punto vendita di ottica richiede, infatti, un budget iniziale piuttosto elevato: riuscire a ottenere un finanziamento di 50mila euro in tempi piuttosto rapidi ha permesso a Maurizio di concentrarsi sugli aspetti operativi, commerciali e di allestimento della propria attività, avviata nell’autunno del 2011 e proseguita con un discreto successo nei mesi successivi.

Paola Di Profio (43 anni), aquilana, ha chiesto e ottenuto grazie a “Microcredito per l’Abruzzo” un finanziamento per poter far fronte all’aggravio del bilancio familiare seguito alla perdita del lavoro del marito, successivamente al terremoto. «Ci siamo subito resi conto che non avremmo potuto esibire le garanzie richieste per poter accedere al credito – racconta Paola – e abbiamo avuto la netta sensazione di non essere “graditi” dal sistema bancario tradizionale. “Microcredito per l’Abruzzo” ha invece accolto la mia domanda di finanziamento, grazie alla quale ho ottenuto 5mila euro che restituirò alla somma “sostenibile” di 100 euro al mese, e che mi permetteranno di saldare in maniera pianificata le tante spese di gestione familiare rimaste indietro in questi anni, dalle bollette agli interventi di manutenzione della casa. Per noi il microcredito ha significato un’iniezione di fiducia non solo dal punto di vista economico, ma anche psicologico: siamo stati riconosciuti come persone e ci è stata restituita la nostra dignità. Ci siamo sentiti accolti e accettati». 

 


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