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Arriva la pasta 100% italiana dal campo allo scaffale

Accordo di co-imprenditorialità tra Coldiretti, Coop e Legacoop Alimentare

di Redazione

Coldiretti, Coop e Legacoop Alimentare hanno messo il loro simbolo e il loro impegno in un’iniziativa che porta sulle tavole italiane una pasta al 100% italiana, dal campo allo scaffale. Il prodotto non è stato scelto a caso, la pasta è simbolo della cucina nazionale ed è stato scelto per battezzare la prima esperienza di co-imprenditorialità ovvero un accordo diretto e trasparente tra produttori e consumatori.

Con la crisi arriva dunque in tavola la prima pasta “autarchica” tutta italiana dal campo allo scaffale, che valorizza esclusivamente il territorio, il grano e il lavoro degli italiani, ma è soprattutto il frutto di questa esperienza innovativa che taglia la filiera e garantisce una più equa ripartizione del valore aggiunto generato da un prodotto.

L’accordo tra Coldiretti, Coop e Legacoop Alimentare può essere definito come una sorta di “compromesso storico” della tavola tra soggetti a volte antagonisti lungo la filiera che nell’interesse generale hanno deciso però di mettere insieme le risorse migliori dell’Italia e degli italiani: 100 per 100 italiano è il grano, 100 per 100 italiani sono i luoghi di produzione e vendita, 100 per 100 italiani sono gli imprenditori, le più grandi organizzazioni dei produttori agricoli e della distribuzione italiana.
La nuova pasta ha un enorme impatto ambientale, economico e nutrizionale. La produzione nazionale della materia prima e la sua lavorazione esclusivamente in Italia consente di salvare dall’abbandono interi territori situati in aree difficili nel sud del Paese, ma anche di garantire occupazione e reddito ad agricoltori e lavoratori in un momento di crisi. Tra gli importanti attori del progetto c’è infatti il pastificio Cerere del Consorzio Agrario Lombardo Veneto situato in provincia di Enna nel cuore della Sicilia da dove viene il grano che sarà pagato agli agricoltori a un prezzo premiante per il produttore sulla base dell’accordo di co-imprenditorialità. L’origine del grano è un vantaggio anche per i consumatori per la maggiore qualità complessiva e il minore contenuto di aflatossine, classificate potenzialmente cancerogene, che aumentano con i lunghi trasporti nel grano importato e la conservazione in ambienti umidi, come ha confermato il nutrizionista Giorgio Calabrese.

La pasta di altissima qualità della filiera agricola italiana nasce – sottolineano Coldiretti, Coop e Legacoop Agroalimentare – dal grano coltivato nei campi degli agricoltori della Coldiretti e arriva negli scaffali degli oltre 1400 punti vendita di Coop con il marchio unico 100 % Italia: 5 formati di pasta di grano duro trafilata al bronzo, essiccazione lenta, qualità ottima, no ogm. Il primo di una linea che a regime includerà altri prodotti eccellenti della tradizione gastronomica italiana.

«In un momento in cui il Paese sta cercando nuove strade per tornare a crescere noi offriamo una esperienza concreta nell’agroalimentare, leva competitiva che mette a sistema le straordinarie capacità imprenditoriali e le potenzialità dei nostri territori, a cominciare da quelle inespresse del mezzogiorno» afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che «l’Italia costruirà il proprio futuro tornando a fare l’Italia, ovvero valorizzando al meglio quello che ha già di unico e di esclusivo, a cominciare dal cibo».

«Noi di Coop crediamo che questo non valga soltanto come un progetto a sé e comunque si tratta di un progetto di indiscutibile valore, ma che sia anche la dimostrazione concreta di come Coop, con la sua identità di catena distributiva italiana, metta a disposizione la sua organizzazione e agisca concretamente con le organizzazioni che, con ruoli diversi, hanno comunque a cuore l’agricoltura del nostro Paese», spiega Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia. «E questo dialogo che porta a risultati concreti non può che generare significativi benefici per tutti i soggetti interessati compresi i consumatori italiani che ottengono così una pasta di ottima qualità al prezzo più giusto».

«Coop, Coldiretti e la nostra associazione di imprese lanciano un progetto di co-imprenditorialità che porterà benefici a tutta la filiera e ai consumatori» ha sottolineato il presidente di Legacoop Agroalimentare, Giovanni Luppi. «È un fatto molto positivo che si inserisce all’interno di una strategia di cooperazione tra produttori, trasformatori e distributori che perseguiamo da tempo».

Tra gli altri co-protagonisti il CSQA, l’ente di certificazione indipendente che ha il compito di tracciare l’intera filiera e che ha guidato i tre protagonisti del progetto nel percorso di coinvolgimento che ha permesso di giungere alla definizione concordata del prezzo minimo equo da pagare agli agricoltori. Ovvero un prezzo adeguato sia per gli investimenti effettuati sia per la remunerazione del lavoro e dei mezzi di produzione. Per gestire nel tempo il progetto inoltre è attivato un Comitato di Gestione della Filiera in Coimprenditorialità a cui spetta anche la decisione sul reinvestimento degli utili al singolo agricoltore che il prezzo del grano coprirà in ogni caso i costi di produzione e al consumatore di acquistare la migliore qualità al giusto prezzo.


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