Politica & Istituzioni

Fornero: “Esodati? Si vedrà”

Copertura garantita solo a 65 mila lavoratori e per 2 anni

di Franco Bomprezzi

In attesa della fase due, quella degli investimenti per lo sviluppo, la situazione dei cosiddetti “esodati” continua a far discutere e la proposta del ministro Fornero non convince i sindacati.

“Investimenti, piano di Monti” è il titolo che apre il CORRIERE DELLA SERA, e nel catenaccio aggiunge: “Fornero sugli esodati: due anni di copertura per 65 mila”. Roberto Bagnoli scrive a pagina 15: “Entro maggio arriverà il decreto per risolvere il problema degli esodati. Riguarderà una platea di 65 mila persone, cioè tutti quei lavoratori che hanno fatto un accordo di uscita con l’azienda e che raggiungeranno i requisiti per accedere alla pensione con le vecchie regole entro il 2013. Lo ha annunciato il ministro del Welfare Elsa Fornero ai sindacati durante l’incontro di una paio d’ore di ieri pomeriggio precisando che «il vincolo delle risorse non può essere messo in discussione». Ai sindacati che obiettavano la limitatezza del provvedimento insistendo sull’opportunità di proteggere tutti (senza mettere cifre nel decreto perché magari nel primo biennio gli esodati sono 68 mila) il ministro ha risposto che «per quelli che sono fuori si vedrà». Aggiungendo, secondo quanto hanno riferito i partecipanti alla riunione di prendersi «tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare»”. E poi aggiunge, dopo le perplessità espresse dai sindacati: “Intanto al Senato, dove è in corso l’iter di approvazione del disegno di legge sulla riforma del lavoro, ieri si è saputo che sono 27 gli emendamenti messi a punto dal governo. Per ora sono solo bozze non ancora depositate e che trattano modifiche in parte già annunciate sull’articolo 18 (cancellazione della tipizzazione legale e la semplificazione per l’appello dei lavoratori licenziati). Ci sono anche risorse aggiuntive di circa 200 milioni (da spalmare su più anni) per gli ammortizzatori per i cocopro. Confermate le tutele per le partite Iva al di sotto di 18 mila euro l’anno e il salto del «causalone» per i contratti a tempo determinato anche oltre i sei mesi”.

“Pdl, parte l’assedio a Monti”, titola la REPUBBLICA di oggi. Il titolo sugli esodati (“Esodati, un decreto per i primi 65mila”) si trova a pagina 4. Pezzo unico senza approfondimenti a firma di Laura Grion su pagina a sinistra. Un posizionamento che tradisce la volontà del giornale di non enfatizzare troppo la questione. Il pezzo si limita a spiegare i termini della questione con la copertura che il decreto «che sarà varato entro maggio» assicura solo ai 65 mila lavoratori già fuoriusciti, mentre per gli altri (in tutto si stima che gli esodati siano 330mila), come dice la Fornero «si vedrà». Nella stessa pagina in taglia basso, anche questa scelta molto sintomatica, REPUBBLICA con il sociologo BARBAGLI smentisce l’emergenza suicidi titolando con le parole dell’esperto: “Suicidi, nessuna emergenza dovuta alla crisi”. In Italia infatti il tasso di suicidi è pari a 6,6 ogni 100mila abitanti, superiore a quello della Grecia (3,5) e inferiore a quelli di Germania (11,9) e Russia (30,1). 

IL GIORNALE propone l’articolo di Antonio Signorini “Esodati, Fornero risolve a metà. «Risorse soltanto per due anni»”. «Sugli esodati, “mi prendo tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare” ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Il problema è che almeno la metà della gatta previdenziale da pelare e i relativi costi di mantenimento li erediterà il prossimo governo. Perché l’esecutivo sembra non volersi fare carico, se non per il periodo che corrisponde alla legislatura, di quei lavoratori che sono usciti dalle aziende a seguito di un accordo, ma sono rimasti senza pensione a causa della riforma».   Per quanto riguarda il nodo esodati, «il governo ha confermato la copertura per il 2012-2013, mentre per il 2014 “ci potrebbero essere problemi” ha detto un tecnico del dicastero ai sindacati. Tradotto, oltre i 65mila esodati già individuati, non si va. Ancora più chiara Fornero. “Il vincolo delle risorse – ha affermato, dice la Cgil su twitter – non può essere messo in discussione. Per i lavoratori che sono fuori dal decreto si vedrà”. Il decreto, che è pronto e sarà varato entro il mese, non ne tiene conto».

IL MANIFESTO in prima pagina apre su “I disoccupati occupano” su Termini Imerese in cui il sommario riassume “La Fiat ha chiuso ed è scappata, la produzione è ferma da novembre, il nuovo imprenditore che avrebbe dovuto rilevare la fabbrica e i suoi lavoratori non riesce a ottenere i fondi necessari dalle banche. Oggi busserà al ministero dello Sviluppo, in ballo 95 milioni di euro. Termini Imerese muore nel silenzio generale, 400 operai per disperazione occupano l’Agenzia delle Entrate, dove intendono rimanere accampati finché non otterranno risposte” il tema esodati è in un richiamo: “«Sarò impopolare» Arriva il decreto Fornero per gli esodati, ma solo per i primi 65mila” oltre che nella vignetta di Vauro. Nel disegno ci sono due omini: il primo dice: «La Fornero dice che vuole prestare più attenzione ai sofferenti» e il secondo tutto bendato e con stampella esclama: «Cos’è una minaccia?!». A pagina 4 si trova, di taglio centrale, l’articolo dal titolo “Esodati, soluzione per pochi Fornero: «Sarò impopolare»”. Nell’articolo si ripercorre la giornata di ieri con l’annuncio della ministro che ha fatto una «dichiarazione “di peso” (…): la ministra ha spiegato che “sull’attenzione ai segmenti più deboli siamo in ritardo”(…)». Si registrano poi le reazioni: da Confcooperative all’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, per chiudere con una frase della Camusso «Meglio tardi che mai, ma i mea culpa servono a poco se non si cambia orientamento».

“Riforma solo per 65mila esodati”. È il titolo del servizio de IL SOLE 24 ORE a pagina 8. All’interno un piccolo corsivetto di commento dal titolo “Un limite insormontabile”: «”Mi prendo tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare”: così ieri il ministro Elsa Fornero ha messo la parola fine alla questione degli esodati. Si è assunta non solo la responsabilità di difendere una riforma delle pensioni tutt’altro che amata, ma soprattutto l’onere di garantire che esiste la copertura che permetterà solo a 65mila lavoratori di andare in quiescenza utilizzando le vecchie regole. Perché il vincolo delle risorse, evidenzia la ministro Fornero, “non può essere messo in discussione”. E per quelli che sono fuori dai 65 mila, “si vedrà”».

In prima pagina di AVVENIRE un titolo positivo sul ministro Fornero che all’assemblea di Confcooperative ha fatto mea culpa sulla «poca attenzione a chi è debole», ma poi a pagina 8 lo stesso ministro è accusato di «tirar dritto sugli esodati», con un decreto che coprirà i costi per consentire a 65mila persone di accedere alla pensione con le vecchie regole, cioè solo per chi avrebbe maturato i requisiti per la pensione entro la fine del 2013. Il decreto arriverà entro fine maggio, con i sindacati che chiedono di raddoppiare la finestra della protezione, da due a quattro anni. Intervista di spalla a Michele Tiraboschi, che rilancia con forza il rischio che questa riforma, che «pretende di riportare tutto al modello del contratto a tempo indeterminato, tipico di un’economia di stampo fordista che non esiste più», porterà a un incremento del lavoro in nero. Al ministro contesta «l’incapacità di dialogare, la mancata ricerca di sintonia con le imprese e i sindacati». La riforma tra l’altro, secondo lui è priva di copertura, visto che si basa su un’ipotesi di incrementi dell’occupazione e dell’attività che non ci saranno e quindi «mancheranno i fodni per i nuovi ammortizzatori e la formazione».

“Esodati è scontro sul decreto” titola LA STAMPA. E così a termine dell’atteso incontro  con i sindacati sul tema dei circa 350mila lavoratori esodati, il ministro  chiude la porta con decisione alle richieste di Cgil- Cisl. Uil- Ugl. Il decreto dovrebbe essere emanato entro maggio, ma breve, già la prossima settimana ci saranno altri incontri tecnici per trovare una soluzione per i lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro e senza pensione». Fornero ha anche parlato di una possibile conseguenza della riforma del lavoro: l’aumento del sommerso. «Fare una riforma del lavoro nel momento peggiore della crisi- ha detto- non è cosa semplice e sappiamo che corriamo il rischio di sospingere verso il nero alcune occupazioni». Sempre la Fornero ha detto: «il vincolo delle risorse è ineludibile mi prendo tutta l’impopolarità di questa scelta».

E inoltre sui giornali di oggi:

POLITICA
LA REPUBBLICA – Il quotidiano romano dedica una pagina (la 9) al dialogo di Goffredo De Marchis con Bersani (“Il centrosinistra non basta, ma il premier stavolta tocca al Pd, rappresentiamo anche i democratici). Questi i passaggi più interessanti dell’intervista. Le amministrative: «il pd ottiene una vittoria nettissima al primo turno e si presenta in vantaggio per il secondo». Il centrodestra: «A destra c’è un vuoto, ma l’elettorato non è scomparso. È in cerca di autore e la risposta che cerca non sarà un pranzo di gala, non avrà l’abito da festa. Sarà un misto di Le Pen, Sarkozy e Lega nostrana: no Unione, no tasse, no immigrati». Grillo: «Alla  provocazione di Grillo rispondo con durezza. Ma il mio atteggiamento verso il Movimento 5 stelle è di attenzione». Monti: «occorre subito affrontare il tema dei pagamenti alle imprese per far arrivare un bel po’ di miliardi di liquidità nel giro di poche settimane. Poi Monti deve insistere sulla mini golden rule degli esodati Infine va risolta l’ingiustizia intollerabile degli esodati». Il candidato premier: «Il dato che si ricava da queste elezioni è che tocca al Pd». 

NORD AFRICA
IL MANIFESTO – Tre i richiami che guardano alla situazione in Nord Africa: Libia “Gli ex –insorti attaccano il governo a cannonate”; il voto in Algeria “In Algeria favorito è il partito dell’astensione” e infine l’Egitto “La «vecchia guardia» contro lo «sceicco»”. La Libia apre pagina 8 con il titolo “L’insurrezione degli ex-insorti” con un articolo dedicato a raccontare come spiega il sommario “Paese nel caos e Cnt screditato, mentre nelle carcere è sempre più emergenza”, di taglio centrale l’Algeria con “Aria di primavera nelle urne” ovvero “Prove tecniche di pluralismo. Ma tra crisi e classe politica screditata il vero protagonista sarà l’astensionismo. E se il voto sarà libero, è scontata l’affermazione degli islamisti”. Completamente dedicata alle presidenziali egiziane, invece, pagina 9 dove nella fascia grigia in alto si legge “Da Tahrir al voto – Finito il flirt con gli islamisti, i militari tirano dritto. La campagna però stenta a decollare. Fratelli musulmani indietro, ma la loro macchina elettorale può ancora fare il miracolo”. Di spalle l’analisi di Gennaro Gervasio dal titolo “La sinistra nell’angolo” che esordisce spiegando come: «La manifestazione del Primo maggio di quest’anno al Cairo può essere presa a simbolo dello stato della sinistra in Egitto a oltre un anno dalla Rivoluzione che ha eliminato Mubarak e a pochi giorni dal primo turno delle attesissime elezioni presidenziali (…)» e segue la descrizione di una sinistra frammentata con posizioni che arrivano al boicottaggio delle elezioni a vantaggio della politica di strada.

CRESCITA
ITALIA OGGI –  Il quotidiano dei professionisti apre in prima sul dl con le misure del rilancio. L’approfondimento della notizia è pag 23 nel pezzo “Un decreto per la crescita”. Ecco le novità: provvedimenti sblocca-pagamenti  per le imprese tra i 20 i 30 miliardi di euro. Secondo quello detto dal ministro Passera «un decreto riguarderà la garanzia pubblica per gli effetti scontabili,un altro la certificazione dei debiti della pubblica amministrazione».

GERMANIA
ITALIA OGGI –  Pezzo a pag 12 “ Non si può licenziare causa età” sulla sentenza della corte federale tedesca in materia di lavoro. La corte ha dato ragione a un manager nel settore sanitario mandato a casa perchè ritenuto troppo giovane a 62 anni. Interessante la sua storia. Nonostante il manager avesse svolto un ottimo lavoro, si era ritenuto che data la situazione nel mondo sanitario, era preferibile avere un manager in grado di restare per lungo tempo alla direzione.


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