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Politica & Istituzioni

I candidati social sono sindaci

Federico Borgna (Cuneo); Claudio Bizzozero (Cantù) e Andrea Checchi (San Donato) vincono i ballottaggi

di Redazione

I candidati social vincono. Al di là del successo del grillino Pizzarotti che espugna Parma, del terremoto in casa leghista che porta il Carroccio a perdere sette ballottaggi su sette, a ben guardare la vera novità delle ultime elezioni amministrative sono i tre sindaci eletti al ballottaggio che arrivano dritti dritti dall’impegno nella società civile.

È il caso di Federico Borgna trentottenne neo sindaco di Cuneo, che sostenuto da una coalizione di liste civiche trasversali ha raccolto nel capoluogo di provincia piemontese quasi il 60 percento dei consensi (59,88%) al secondo turno. Non vedente, presidente regionale dell’Uici, Borgna aveva scelto come slogan un beneaugurale e fiducioso “Cuneo guarda avanti” e la città ha voluto guardare veramente oltre perché come aveva ricordato alla vigilia del ballottaggi «se un cieco può fare il sindaco di una città come Cuneo, non è detto che debba fare solo il centralinista». Insomma per uno che vede nell’impegno politico la prosecuzione dell’impegno sociale nell’Unione dei ciechi e degli ipovedenti anche la sua elezione è un passo in più verso l’integrazione dei disabili, «occorre iniziare a pensare che la disabilità è uno degli aspetti di una persona e ciascuno deve essere valutato nella sua complessità». E i suoi concittadini a guardare i risultati gli hanno dato ragione.

Ha le sue radici nell’associazionismo locale Claudio Bizzozero da Cantù che ha vinto con il 55% contro il 45% del candidato della Lega Nord più La Destra e altre liste civiche, Nicola Molteni. Bizzozero, fondatore e a lungo direttore del Coordinamento comasco per la pace con la sua lista civica “Lavori in corso” (come lui molti candidati provengono dal volontariato) è il primo sindaco non leghista dopo vent’anni, si pone fuori dalle logiche partitiche rivendicando un metodo di lavoro che parte dal basso, diverso anche dal metodo dei grillini. Alla vigilia del ballottaggio aveva infatti rivendicato il fatto di essere diverso anche da Grillo che il suo movimento «lo ha fondato dal palco di Bologna, così come fece Veltroni dal Lingotto  o Berlusconi dal predellino», non vuol neppure sentir parlare di antipolitica «non siamo anti partitito. Anzi, per noi una lista civica non è altro che un partito a dimensione locale, nello spirito della Costituzione».

Sospinto da un pesante 65,21% Andrea Checchi conquista San Donato Milanese, hinterland di Milano, dove solo cinque anni fa il Pdl vinceva al primo turno a mani basse. Pur non essendo alla prima esperienza politica (è stato consigliere comunale tra il 1994 e il 2002) Checchi da otto anni dirige una cooperativa sociale e negli ultimi dieci anni si è impegnato nella promozione dei gruppi di acquisto come presidente di Equogas, una rete che mette insieme le famiglie dei comuni di San Donato e San Giuliano. Diversamente da Borgna e Bizzozzero, Checchi è uscito dalle primarie ed è stato sostenuto da un’alleanza di centrosinistra (Pd, Sel e Idv). Per Checchi non solo la sua esperienza ma quella di tutto il non profit «può arricchire la politica con l’idea di comunità». 

In copertina la stretta di mano tra il neo sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero e il suo sfidante Nicola Molteni


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