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Politica & Istituzioni

Il neosindaco Federico Pizzarotti: «Una campagna da 6mila euro»

Chi è il primo cittadino di Parma in quota Grillo

di Lorenzo Alvaro

Classe 1973, da nove sposato con Cinzia, ha lavorato per dieci anni come responsabile di progetto e analista in diversi istituti bancari e finanziari nelle principali città del nord Italia. Al momento lavora come Project Manager dell’area Information Tecnology in un istituto bancario. È appassionato di informatica, teatro e judo.

Di chi si tratta? Di colui che oggi a sorpresa è diventato neo sindaco di Parma: Federico Pizzarotti. L’uomo di Beppe Grillo che ha battuto al ballottaggio il candidato del Partito Democratico, Vincenzo Bernazzoli. Proprio con il Movimento 5 Stelle inizia a fare politica nel 2009 candidandosi al Consiglio regionale in Emilia Romagna, senza essere eletto. È diventato celebre per aver promesso di scegliere gli assessori con una consultazione pubblica. Chi decidesse di prendere parte al progetto non deve fare altro che mandare il proprio curriculum via mail al Comune.

Da sempre si è interessato di politica, «fin da piccolo ho sempre voluto cambiare il mondo, finalmente ho capito da dove iniziare» ed è un convinto ambientalista «dobbiamo combattere il consumo del territorio e lo sfruttamento delle risorse naturali». Con il suo programma di 66 pagine è riuscito a conquistare i parmigiani, che ancora hanno negli occhi gli scandali dell’amministrazione precedente: tra gli obiettivi principali oltre all’ambiente spiccano la riduzione degli sprechi, la riorganizzazione dell’amministrazione e un’attenzione particolare per la cultura.

In particolare, per quel che riguarda il maxi debito da 600 milioni che affligge le casse della città, Pizzarotti non ha dubbi «il deficit non può essere azzerato ma ricondotto a valori sostenibili per il Comune. La prima voce di spesa da controllare saranno i servizi esterni sui quali agiremo e sugli abnormi sprechi dell’attuale macchina comunale».

A sentire la piazza e la rete però il motivo per cui i parmensi lo hanno premiato va cercato nella normalità che esprime come candidato. Un cittadino normale sotto tutti i punti di vista che per la campagna elettorale ha speso, come ha spiegato ai giornalisti, «circa 6 mila euro. Ognuno di noi ha contribuito in ragione delle proprie possibilità, abbiamo poi ricevuto tante donazioni da chi ha ritenuto importante voler dare il proprio contributo».


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