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Da Perugia ad Assisi pensando al Myanmar

Non poteva essere altrimenti. Ad ogni stagione, la sua crisi...

di Redazione

Non poteva essere altrimenti. Ad ogni stagione, la sua crisi. E così sarà il popolo birmano, assieme alle sue ferite e all?eroismo dei suoi monaci buddisti, il grande protagonista della Perugia – Assisi 2007. Al sangue versato dalla giunta militare del generale birmano Than Shwe, la società civile italiana ha voluto rispondere con una mobilitazione senza precedenti. Il fermento è stato tale da convincere gli organizzatori della marcia, in programma domenica 7 ottobre, a realizzare una ?Settimana della pace? interamente dedicata alla crisi gravissima che sta attraversando il Paese asiatico. «Per questa edizione», sottolinea Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, «abbiamo organizzato centinaia di incontri e di iniziative a sostegno del popolo birmano che può contare sulla partecipazione alla marcia di decine di migliaia di persone a cui è stato chiesto di vestirsi di rosso», il colore che simboleggia la protesta non violenta dei monaci. L?adesione di quasi 2mila realtà fra associazioni, Comuni, Province e Regioni è motivo di speranza per i rappresentanti del governo birmano in esilio invitati dalla Tavola della pace. «È anche l?occasione per chiedere al mondo politico italiano un cambio di rotta radicale sul tema della difesa dei diritti umani nel mondo», sostiene Lotti. A ruota, Cecilia Brighi, responsabile della Cisl per i rapporti con le istituzioni internazionali e con i Paesi asiatici, ribadisce «la necessità di una mobilitazione forte per spingere l?Unione europea a rafforzare le sue sanzioni contro il regime birmano». Segno che qualcosa si può fare, anche con una classe politica ormai totalmente distaccata dalla realtà che la circonda: in seguito alle pressioni della Cisl, infatti, il governo Prodi ha sospeso l?invito di due funzionari birmani a un corso di formazione presso l?Istituto internazionale di diritto umanitario di Sanremo.


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