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Mo Ibrahim, un telefonino per cambiare il continente

Africa/ Per molti, è l’incarnazione del self-made man africano. Un uomo partito dal nulla, in Sudan, per diventare un imprenditore di successo planetario

di Emanuela Citterio

Per molti, è l?incarnazione del self-made man africano. Un uomo partito dal nulla, in Sudan, per diventare un imprenditore di successo planetario. La sua carriera, Mo Ibrahim se l?è costruita con colpi di genio. Il primo Big Bang risale al 1984, quando direttore tecnico di una filiale della British Telecom convince i suoi capi a commercializzare i primi cellulari. Affarista nell?anima, decide di creare nel 1988 la sua impresa, la Mobile Systems International (Smi) Cellular Investments, ribattezzata nel 2004 Celtel. L?azienda segnerà la storia dell?imprenditoria africana e della telefonia mobile.

Con 18 milioni di utenti conquistati, una presenza capillare in 15 paesi e investimenti pari a 750 milioni di dollari, Celtel è diventato il terzo operatore di mobile phone del continente. Alla domanda perché ha scelto l?Africa, risponde: «Perché non c?era nessuno che voleva investire in un?area giudicata troppo rischiosa. Il mio successo ha dimostrato il contrario». Dopo aver venduto il suo gioiello a investitori kwaitiani per 3,5 miliardi di dollari, Ibrahim si è messo in testa di cambiare l?Africa con una Fondazione che promuove le politiche di buon governo. «Solo un ambiente amministrativo sano consentirà al continente di lasciarsi alle spalle la povertà».

Sostenuta da personaggi illustri (Bill Clinton, Nelson Mandela, Kofi Annan e Tony Blair), la Fondazione Ibrahim consegnerà nel prossimo mese di ottobre il primo ?Mo Ibrahim Award for Achievement in African leadership?, un premio di 5 milioni di dollari per ricompensare best practice in tema di good governance.


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