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Riccardi: «obbligo di indicare la probibilità di vincita»

Ieri audizione in Commissione Affari Sociali

di Redazione

Con l’audizione del ministro Andrea Riccardi, la commissione Affari sociali della Camera ha chiuso ieri il ciclo di audizioni in merito all’indagine conoscitiva sulla dipendenza da gioco d’azzardo, avviata a tempi di record lo scorso 23 febbraio.

Riccardi è tornato ad insistere sulla necessità di regolamentare gli spot e le pubblicità. «Il mio impegno – ha detto – è di giungere a una regolamentazione degli spot televisivi in determinate fasce orarie e nei programmi rivolti ai minori, sulla stampa destinata ai minori ed in alcuni luoghi frequentati da giovani». La vera novità sarebbe però l’obbligo di informazione sulle reali possibilità di vincita: «la pubblicità – ha concluso – deve indicare le reali percentuali di possibilita’ di vincita ed il montepremi».

Altro che “vinci facile” o “vinci adesso”: nel caso del Milionario (uno gratta e vinci più diffusi in Italia) per esempio di biglietti da 500mila euro ce n’è 1 su 6 milioni e la probabilità di beccarlo è lo 0,0000176%. Immaginate se fosse scritto sul biglietto… Ce lo aveva spiegato Matteo Iori, educatore, presidente del Conagga-Coordinamento nazionale dei gruppi di giocatori d’azzardo: «immaginate l’intera strada da Milano a Potenza, 912 km, coperta di gratta e vinci, quelli del Milionario per la precisione, uno in fila all’altro. Tra i 6 milioni di biglietti che servono per coprire la distanza ce n’è uno – uno soltanto – che vale 500mila euro. Immaginate di poterne scegliere un biglietto. Uno soltanto. I 500mila euro vi sembrerebbero ancora a portata di mano?».

Non è una battaglia contro Aams, ha precisato Riccardi, ma «lo Stato si compone di diversi interessi e noi abbiamo la responsabilità di trovare un equilibrio», soprattutto «in un momento in cui la crisi economica mina molte sicurezza e il gioco può apparire come una via di fuga, una falsa speranza».


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