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Approvato e attivato il Piano caldo 2012

Pronto a scattare il piano individua le categorie più a rischio tra cui anziani e bambini da 0 a 4 anni

di Redazione

Approvato e attivato, anche per quest’anno, il Piano Caldo. Il “Protocollo 2012 per la prevenzione delle patologie da elevate temperature nella popolazione anziana della Regione Veneto” è stato approvato dalla giunta regionale veneta ed è pronto a scattare in caso di necessità. L’assessore alla Sanità, Luca Coletto spiega che si tratta di «una procedura definita da uno specifico gruppo di esperti regionali, che costituisce una garanzia di efficacia dell’intervento delle strutture sanitarie e sociali nell’eventualità di situazioni climatiche pericolose per l’uomo durante l’estate. Siamo pronti a fronteggiare la prima ondata di caldo di questa stagione».

Una rete nella quale interagiscono gli uffici Regionali della Sanità, dei Servizi Sociali e della Protezione Civile, l’Arpav per gli aspetti previsionali, il Coordinamento Regionale in Emergenza – Corem, le Direzioni Generali delle Ullss, le Centrali Operative 118, le Unità Operative di Pronto Soccorso, i Distretti Sociosanitari, le Direzioni sanitarie e sociali delle Ullss, il Servizio Epidemiologico Regionale. «L’obiettivo è quello di essere quanto più tempestivi possibile nell’attivazione e soprattutto nell’azione di aiuto alle persone in difficoltà e d’intervento nei casi di patologie improvvise, come i colpi di calore» continua Coletto.

Le procedure del “Piano Caldo 2012″, che ricalcano quelle dell’anno precedente, prevedono che sia l’Arpav ad emettere, fino al 15 settembre, un bollettino quotidiano sullo stato climatico di 4 aree individuate (montana, pedemontana, continentale e costiera), integrando le previsioni del tempo con il monitoraggio dell’ozono, dell’indice di disagio fisico e della qualità dell’aria. Qualora il bollettino indicasse una previsione di disagio prolungato, il Coordinamento Regionale in Emergenza – Sala Operativa di Protezione Civile attiverà l’allarme climatico ai servizi sanitari (118, Pronto Soccorso e Distretti Sanitari) in grado di rispondere ai bisogni della popolazione e alle Direzioni Generali di riferimento.

Su base epidemiologica, le categorie più a rischio sono gli anziani, gli ultrasessantacinquenni con patologie croniche invalidanti, i bambini da zero a 4 anni, i diabetici, gli ipertesi, chi soffre di malattie venose e renali, le persone non autosufficienti, chi è sottoposto a trattamenti farmacologici. Sulla base dell’indice di disagio climatico “humidex”, nel 2011 le giornate prive di disagio ambientale sono state 27; quelle con disagio ambientale moderato-elevato 32; quelle con condizioni climatiche pericolose per la salute 8


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