Sostenibilità sociale e ambientale

Green economy senza risorse

Sparisce dal documento il fondo da 30 miliardi. Il diario di Action Aid

di Redazione

Prosegue su Vita.it il diario di Action Aid dalla Conferenza sullo sviluppo sostenibile

a cura di Action Aid Italia

L’entusiasmo e l’energia per attuare un cambiamento epocale che si respirano in questi giorni al Summit alternativo purtroppo non sono giustificati da quello che succede invece nel summit ufficiale, che però sara quello che prendera le decisioni per “il futuro che vogliamo”.

In piena crisi economica, i paesi ricchi si rifiutano di firmare l’accordo per contribuire finanziariamente all’implementazione dei temi in discussione a Rio+20. La proposta di creare un fondo di 30 miliardi di dollari per finanziare lo svilupppo sostenibile, che era stata presentata come possibile risultato delle negoziazioni, è stata eliminata nel documento preparatorio finale presentato dal governo brasiliano.

I paesi in via di sviluppo, rappresentati per la maggior parte dal gruppo dei G77, in un tentativo di mostrare flessibilita nelle negoziazioni, non difendono a tutti i costi la proposta di creazione del fondo, ma enfatizzano che è fondamentale che i paesi ricchi perlomeno rispettino gli accordi presi in precedenza in materia di aiuto finanziario per i paesi poveri. Oltre a questo, i G77 fanno la proposta di creare um processo intergovernativo che stabilisca i meccanismi per l’implementazione degli accordi di Rio+20, sottolineando con estrema chiarezza che non hanno le risorse per sviluppare tutte le proposte che si stanno facendo per garantire uno sviluppo sostenibile.

Inflessibili nelle loro posizioni, i paesi del Nord del mondo, non ritengono rilevanti queste affermazioni e non vogliono inserirle nel documento, con la scusa che si tratta di accordi gia sottoscritti in altri summit. Certo e che, procedendo di questo passo, il target di destinare lo 0.7% del PIL all’aiuto allo sviluppo entro il 2015 non potra essere raggiunto.

Eppure i paesi ricchi sono quelli maggiormente responsabili dei problemi ambientali e sociali in discussione qui a Rio+20, nonostante non siano loro a patirne le conseguenze piu gravi.

Se un’allocazione di risorse addizionali non e possibile a causa dela crisi finanziaria causata dall’attuale sistema economico e dal modello di sviluppo in vigore, diventa urgente il rispetto degli accordi precedenti, stabilire una politica di cooperazione senza l’imposizione delle condizionalità di istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale e un processo di revisione del debito estero o della sua cancellazione, nel caso dei paesi piu poveri.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA