Economia & Impresa sociale 

Mettete i banchieri dietro alle sbarre

Una campagna online per rendere punibili gli abusi di mercato. Le adesioni, già a quota 600 mila, continuano a salire

di Lorenzo Alvaro

Lo scandalo del Libor, in cui le grandi banche truccavano il tasso d’interesse alla base di enormi volumi di operazioni nel mondo, riporta all’onore della cronaca nera i “padroni dell’universo”: le banche.

Oggi agli onori delle cronache c’è Barclays, ma in passato erano state Goldman Sachs, Lehman Brothers, JPMorgan, Bank of America e Nomura. Questa è stata però l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. La banca ha infatti truccato i tassi d'interesse mondiali, rubando milioni di euro ai cittadini sui loro mutui, prestiti d'onore e finanziamenti. Un’operazione che ha spinto all’azione anche il Commissario europeo per il mercato Michel Barnier che ha deciso di promuovere una riforma che aprirebbe le porte del carcere ai banchieri che commettono frodi come questa.

Naturalmente le banche, lobby potentissima, hanno subito cominciato a fare resistenza e pressioni. Così è nata la petizione “Mettete i banchieri dietro le sbarre” diretta “alla Commissione europea, al Parlamento europeo e agli stati membri”.

Ecco il testo integrale: «In qualità di cittadini preoccupati dagli scandali che stanno scuotendo le banche e che stanno peggiorando le nostre economie e stili di vita, vi chiediamo di agire affinché i banchieri siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Questo può succedere soltanto grazie a una legislazione forte contro gli abusi del mercato, includendo sanzioni penali per i banchieri che calpestano o non rispettano le nostre leggi».

Nell’appello, disponibile sulla piattaforma non profit Avaaz.org, che sollecita a firmare e sostenere la campagna si legge «se nel giro di 3 giorni saremo 1 milione di persone dalla parte di Barnier, questo appoggio gli darà la forza necessaria per smascherare la lobby delle banche e spingere i nostri governi a portare a casa la riforma».

Se la quota per il successo è di un milione di firme, ad oggi le adesioni sono già sulle 600 mila e continuano a salire ad un ritmo di 100 al minuto.

Per aderire alla petizione clicca qui
 


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