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23 luglio, il Guzzetti day

Il meeting “Mediobanca incontra le Fondazioni di origine bancaria”, voluto dal presidente Acri, Giuseppe Guzzetti ha consentito di chiarire che gli enti non utilizzano il patrimonio per sostenere le erogazioni ma solo gli utili che ne derivano

di Riccardo Bonacina

All’alba la lettera a La Repubblica del ministro dell’Economia Vittorio Grilli che risponde agli economisti de lavoce.info «usare il Patrimonio delle fondazioni d’origine bancaria per ridurre il debito sovrano? Non se ne parla, sarebbe una confisca anti Costituzionale»
Alle 9,30, in apertura dell’incontro “Mediobanca incontra le Fondazioni di origine bancaria”, fortissimamente voluto da Guzzetti per poter discutere i risultati del “Rapporto Mediobanca Securities – il valore delle Fondazioni”, il presidente di Mediobanca, Renato Pagliaro esordisce così: «le Fondazioni si possono criticare ma con una premessa, riconoscere il loro valore e quanto hanno fatto sin qui».

Il presidente Acri, Giuseppe Guzzetti


Il dibattito che ne è poi seguito, di fronte a numerosi investitori stranieri, ha consentito di chiarire che le Fondazioni di origine bancaria non utilizzano il patrimonio, come è stato detto da qualche sprovveduto, per sostenere le erogazioni, ma solo gli utili che ne derivano. Dunque non si può prefigurare l’ipotesi presa in esame dallo stesso Rapporto di Mediobanca, secondo la quale tra qualche anno i patrimoni delle Fondazioni si estingueranno. Come hanno sottolineato i tanti rappresentanti delle Fondazioni, le Fondazioni hanno una visione di lungo periodo per questo nel passato sono stati accantonati fondi utilizzati di recente per mantenere stabile il livello delle erogazioni, dal 2000 al 2010 di ben 14,5 miliardi per interventi in arte e cultura, servizi alla persona, ricerca, formazione, sviluppo del territorio.

I rappresentanti delle fondazioni hanno poi sottolineato come l’aumento del numero di addetti che in dieci anni è cresciuto del 149%, con un incremento dei costi di circa il 70%, è dovuto al fatto che nel 2000 (il termine adottato dalla ricerca Mediobanca per il confronto), anno di entrata in funzione della legge Ciampi, queste Fondazioni non avevano ancora completato l’assetto richiesto dalla nuova legge e dai compiti ch’essa dava. In ogni caso, nel 2010 il totale degli addetti delle 88 Fondazioni è pari a 1.014 unità, con una media di 11,5 addetti per Fondazione, ovvero una struttura tutt’altro che ridondante.

Soddisfatto il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti: «la giornata di oggi ha consentito di chiarire l’attività delle Fondazioni di origine bancaria, il ruolo che esse hanno svolto e stanno svolgendo, anche in questo momento difficile per il Paese. Stiamo dimostrando di aver interpretato lo spirito della Legge da cui sono nate».
Distribuito in sala il Manifesto promosso da Vita “Le Fondazioni d’origine bancaria, una risorsa delle comunità”


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