Cooperazione & Relazioni internazionali

Fondo Globale, l’addio dell’Italia è «una decisione sconcertante»

Marco De Ponte, Action Aid, commenta l'annuncio del disimpegno italiano: «Non usiamo la crisi come pretesto per non rispettare gli impegni»

di Redazione

«Un finale prevedibile ma sempre molto amaro». Marco De Ponte, segretario generale di Action Aid, commenta così la decisione dell'Italia, annunciata nei giorni scorsi al Meeting di Rimini da Elisabetta Belloni, Direttore della Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Affari Esteri, di recedere dal Fondo Globale per la lotta all'Aids, alla Tubercolosi e alla Malaria: «Oggi ci troviamo in una crisi tale per cui dobbiamo recedere dal Fondo Globale, in quanto non siamo in grado di assicurare gli impegni finanziari», ha detto la Belloni.

«La decisione delle nostre istituzioni ci lascia sconcertati. Solo con una strategia globale in cui ogni attore sia coinvolto e faccia la propria parte si può arginare una pandemia come l'Aids», dichiara De Ponte, ricordando che proprio l'Italia fu tra i principali promotori dell'istituzione del Fondo durante il G8 di Genova del 2001. Un disimpegno che fa seguito ai finanziamenti non corrisposti dal nostro Paese, con la conseguente perdita del seggio unico al Fondo. Se, infatti, fino al 2008, l'Italia figurava fra i maggiori finanziatori del Fondo Globale, i mancati contributi degli anni 2009 e 2010 (260 milioni di euro) e il fatto di non aver preso alcun impegno per il triennio 2011-13, avevano già fatto scivolare l'Italia al fondo della classifica dei donatori G8 del Global Fund (Russia esclusa).«Non si può utilizzare la crisi economica per continuare a non rispettare gli impegni. E' vero, dati allarmanti ci dicono che anche in Italia una famiglia su dieci vive in condizioni di privazione e che le disuguaglianze e l'esclusione sociali sono in aumento anche sul nostro territorio; ma l'Italia non può abbandonare i 15 milioni di persone nel mondo che ad oggi necessitano l'assunzione di farmaci anti-retrovirali e gli 8 milioni che sono privati dell'accesso a tali cure», ha aggiunto De Ponte.

Dura la presa di posizione della Lila- Lega italiana per la lotta contro l'Aids: «L'Italia ha tradito le sue promesse, fatte di fronte ai cittadini, alla comunità internazionale, al Fondo Globale e ai milioni di persone colpite e infettate da HIV, tubercolosi e malaria in tutto il mondo. E le promesse mancate uccidono».


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