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Il Pd a Monti: «Sul non profit il governo fa cose assurde»

Intervista a Cecilia Carmassi, reponsabile terzo settore dei democratici: «Dalla chiusura degli osservatori al 5 per mille, bisogna cambiare marcia»

di Redazione

Dieci giorni per mettere a punto la tabella di marcia del partito democratico con vista alle elezioni prossime venture. A Piacenza fino al 10 settembre va in onda lka Festa nazionale democratica del terzo settore. A chiudere la terza edizione che si tiene nel capoluogo emiliano dopo gli eventi di Grosseto e Caltagirone è Cecilia Carmassi, Responsabile Terzo Settore per la Segreteria nazionale del partito di Bersani.

A guardare la tempistica questa festa sembra una convocazione pre-elettorale. È così?
Direi pre-pre elettorale. Il nostro intento è quello di contribuire all’indicazione delle priorità che occorrono per rilanciare un settore che in questi ultimi mesi è stato sacrificato anche troppo. Indicazioni che dovranno essere inserite nella cornice della Carta degli Intenti che il partito presenterà entro la metà del prossimo mese.

Cosa ha sbagliato in governo Monti in questi mesi?
Il modello che vogliamo costruire prevede che il variegato mondo del non profit sia chiamato in prima istanza a costruire un nuovo sistema sociale. Questo significa un coinvolgimento diretto sul piano decisionale sia a livello nazionale, sia a livello locale. Per questo siamo rimasti sconcertati di fronte – per esempio- alla scelta del governo di smantellare gli organi di partecipazione nei ministeri. Una scelta assurda che ha avuto fra l’altro un bassissimo impatto economico.

Prima la chiusura dell’Agenzia per il terzo settore, poi gli osservatori e le consulte, ma forse la madre di tutte le battaglie dovrebbe essere la stabilizzazione del 5 per mille. Impegno che il Governo si era preso nello scorso maggio, che oggi però pare passato in cavalleria. Su questo pensate di muovervi?
Quello che è successo non è accettabile, come non sono accettabili i ritardi nei pagamento del 5 per mille. Non si possono fare promesse e poi fa finta di nulla. Certo che ci faremo sentire. Il Governo deve tener fede alle sue responsabilità. Su questi temi Bersani chiederà una netta inversione di tendenza, la politica dei due tempi, prima i sacrifici economici, poi lo sviluppo sociale poggia su una logica assurda.

Il sottosegretario Paolo Peluffo nei giorni scorsi ha rilanciato l’idea di un servizio civile di sei mesi per tutti i ragazzi e le ragazze, che riprende la campagna di Vita per un servizio civile universale. Il Pd è d’accordo?
Sì a patto che non sia obbligatorio, ma solo volontario e che sia mantenuta la diaria. La distinzione fra servizio civile e volontariato va preservata.   
 


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