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A Torino per raccontare il «made in Sud»

Fondazione con il Sud raduna sotto la Mole il mondo del Terzo settore, fondazioni e istituzioni. «Bisogna fare opera di contaminazione», dice carlo Borgomeo.

di Sara De Carli

«Lavoriamo al Sud, ma la scommessa ora è che le buone pratiche che si sono sviluppate al Sud contaminino il Nord»: così Carlo Borgomeo, napoletano, presidente della Fondazione con il Sud, spiega l’appuntamento che il 28 e 29 settembre porterà a Torino almeno 600 rappresentanti del terzo settore e del volontariato, delle fondazioni, delle istituzioni. L’evento si chiama “A Torino, con il Sud” (il programma in allegato), si svolgerà alla Piazza dei Mestieri e segna i sei anni della Fondazione: «dopo l’appuntamento dell’anno scorso a Napoli abbiamo deciso di “festeggiare” i nostri anniversari alternativamente in città del Sud e del Nord Italia, per sottolineare il fatto che la Fondazione è espressione di un disegno unitario e nazionale», dice il presidente. Nella prima giornata si parlerà di classe dirigente del terzo settore, di educazione dei giovani, di legalità e beni confiscati alle mafie, mentre la seconda giornata sarà interamente dedicata a raccontare le buone pratiche nate al Sud.

Carlo Borgomeo


Si tratta di una sovversione degli stereotipi di una contaminazione unidirezionale, di uno sviluppo a senso unico e di un’Italia a doppia velocità: «la contaminazione è un meccanismo reciproco, tanto più in un momento di crisi del welfare. Dobbiamo tutti sperimentare meccanismi innovativi, al Nord e al Sud», ragiona Borgomeo. Tra gli interventi esemplari che già si sono fatti, il presidente cita «il progetto FQTS, per la formazione dei quadri del Terzo Settore, giunto alla terza edizione, che ormai ha coinvolto centinaia di persone» e il bando sociosanitario 2012, che scade il 17 settembre 2012 e mette a disposizione 5 milioni di euro per il sostegno di disabili psichici, «con l’obiettivo di portare innovazione dentro gli interventi e le prestazioni assistenziali socio-sanitarie, facendogli fare un passo avanti».
I progetti esemplari sostenuti da Fondazione con il Sud nei suoi primi cinque anni di attività sono più di 300, assegnando 80 milioni di euro: «non sempre si tratta di progetti clamorosamente innovativi», ammette Borgomeo, «ma anche l’idea che lo sviluppo si faccia puntare solo sulle eccellenze è un po’ tradizionale. Va fatto, certo, ma contemporaneamente bisogna promuovere una cultura  della coesione sociale del Sud. Se non c’è cultura della comunità, anche in nuce, lo sviluppo è solo un sogno. Siamo abituati – male – a pensare che il welfare è conseguenza del benessere. Ma è il contrario».
Il bilancio di missione 2011 di Fondazione con il Sud mette nero su bianco un avanzo di esercizio di oltre 23,7 milioni di euro, con 21 milioni di euro erogati e i 2,7 milioni rimanenti allocati alla riserva per l’integrità del patrimonio. «È vero, quella che sta alla base di Fondazione con il Sud è una strana alleanza, metà fondazioni bancarie e metà terzo settore, il Nord e il Sud, ma dopo sei anni diciamo che il meccanismo funziona«. E pur con le difficoltà che anche le fondazioni bancarie stanno attraversando «è importante sottolineare che l’accordo per il secondo quinquennio c’è e resta in piedi».
 


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