Economia & Impresa sociale 

Barnier accoglie l’appello di Euricse

L'Istituto chiedeva maggiore attenzione da parte delle istituzioni comunitarie alle banche cooperative e locali

di Lorenzo Alvaro

Buone notizie per il Credito Cooperativo europeo. Dopo l’EBA – l’autorità bancaria europea – anche la Commissione Europea, nella persona del Commissario al mercato interno Michel Barnier, risponde positivamente all’appello lanciato lo scorso marzo da Euricse in cui si chiedeva maggiore attenzione da parte delle istituzioni comunitarie alle banche cooperative e locali.

L’Appello sottolineava il ruolo che questi istituti svolgono come fattore di diversificazione del mercato del credito e a sostegno dell’economia reale, opponendosi così a una visione eccessivamente semplificata e omologante sostenuta anche dalle più recenti normative internazionali come Basilea3.

«Riconosciamo che le banche di credito cooperativo sono davvero un elemento importante nel sistema bancario europeo per allocare in modo efficiente il risparmio presso le piccole e medie imprese», scrive Barnier (la risposta integrale in allegato), e aggiunge che «le reti di banche cooperative, più di altri tipi di banche, hanno fornito una protezione importante durante la crisi finanziaria e hanno continuato a erogare credito all’economia reale».

Vista la rilevanza degli interlocutori e i contenuti delle loro dichiarazioni, la risposta di Barnier è stata commentata da Giovanni Ferriprofessore di economia politica all’Università di Bari –  Sergio Gatti direttore di Federcasse – e da Carlo Borzagapresidente di Euricse. (Tutti i commenti integrali in allegato).

Carlo Borzaga, presidente di Euricse

«Ci piace pensare», ha esordito il presidente di Euricse, «che la positiva accoglienza riservata all’appello derivi da una capacità di argomentazione basata su dati di ricerca che Euricse conta di collezionare anche per il futuro con rinnovato impegno».

Sergio Gatti, direttore di Federcasse

Per Gatti la risposta del Commissario «è la conferma della necessità che la riforma della regolamentazione bancaria in atto, a maggior ragione in quanto indirizzata ad omogeneizzare a livello internazionale le regole, tenga adeguatamente conto delle specificità delle diverse categorie di intermediari».
 

Giovanni Ferri, professore di economia politica all’Università di Bari

Giovanni Ferri invece ha detto di essere confortato nel sentire «che la Commissione Europea spende, con forza forse inaudita, chiare parole di attenzione verso le banche cooperative. Il cambiamento è particolarmente visibile a confronto con lo scarso interesse, se non addirittura il pregiudizio negativo, riservato a queste banche nel passato». «Nonostante ciò», aggiunge il professore, «è necessario agire in maniera concreta e rapida. A dire la verità, la struttura di partenza di Basilea 3 ha pienamente fallito nel riconoscere l’importanza del modello di business delle banche cooperative come migliore salvaguardia per ancorare la finanza all’economia reale e per evitare la formazione degli enormi rischi finanziari che si sono rivelati di natura sistemica. Così la maggior parte delle banche cooperative sta subendo un crescente peso normativo – incluso un significativo aumento dei costi di conformità che potrebbe inavvertitamente provocare fusioni indotte dalle normative, il che potrebbe intensificare i problemi di amministrazione all’interno delle cooperative stesse».

 


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