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Lotta alle slot? Al Governo interessano solo i soldi

Duro commento del presidende della provincia di Pavia e vicepresidente della Commissione Sanità in Senato Daniele Bosone: «Il ministero dell'Economia pensa solo a fare cassa, il decreto Sanità è stato completamente svuotato»

di Stefano Arduini

Daniele Bosone, presidente targato Pd della Provincia di Pavia, vicepresidente della Commissione Sanità in Senato e lui stesso medico neurologo appena letto in manifesto No Slot non ci ha pensato un attimo a sottoscriverlo: «L’ho fatto a titolo personale e in nome dell’Istituzione che rappresento. Per me questa battaglia ha a che fare con lo stile di vita e l’idea di vita che mi appartiene e per la quale di mi batto».

Peccato però che domani il Governo porrà la fiducia sul decreto Sanità (in allegato il testo e gli emendamenti) in cui le misure antislot sono state quasi completamente prosciugate…
Sono d’accordo. Il fenomeno delle slot e del gioco d’azzardo hanno  una componente patologica e infatti il decreto farà entrare questa patologia nei Lea (anche se non introdurrà finanziamenti aggiuntivi, ndr.). Ma non si tratta solo questo. Il gioco d’azzardo è la porta di ingresso  per la criminalità organizzata. E ancora dal punto di vista educativo e dei modelli di vita, il segnale che ha dato il governo è pessimo.

In che senso?
Sul tema delle distanze minime per esempio noi abbiamo tentato di convincere il Governo a fare marcia indietro, a ripristinarle. Certo non è quella la soluzione definitiva, ma si sarebbe dato un segnale e invece si è preferito abbassare la guardia.

Per quale ragione?
Perché il ministero dell’Economia non ci ha voluto sentire. Perché non si sono volute ascoltare le associazioni che sono venute in Parlamento a raccontarci cosa stava succedendo sui territori. Perché più della sicurezza dei cittadini, hanno pesato ragioni economicistiche. Perché più del bene comune, ha contato il bilancio. Perché di fatto l’unico criterio di questo governo è il pareggio di bilancio e quindi gli introiti che dà il gioco d'azzardo. Tutto il resto non conta.

La provincia di Pavia è un’area fra le più contaminate dal gioco d’azzardo. Di fronte a normative così lasche cosa può fare un amministratore locale?
Il nostro è un ruolo prettamente di pressione e di informazione. A Pavia  lo facciamo attraverso l’Osservatorio sulla legalità  e il Comitato sicurezza. Con l’approvazione del decreto Balduzzi però i sindaci avranno qualche strumento in più, visto che la norma prevede la concertazione Stato-Regioni e quindi Comuni, nel momento in cui si deve scegliere dove localizzare le macchinette.

Un po’ pochino non trova?
Non c’è dubbio che l’iter di questo decreto sarebbe dovuto andare in un altro modo.
 


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