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Economia & Impresa sociale 

Abi e Acri scommettono sui migranti

Banche e fondazioni si alleano per valorizzare al massimo il risparmio degli stranieri in Italia, attraverso progetti bilaterali ma anche la messa a punto di prodotti dedicati. Segno che il settore non conosce crisi, come dimostrano i numeri

di Gabriella Meroni

Abi e Acri si alleano a favore degli immigrati, per valorizzare le rimesse e rendere il risparmio di questi lavoratori sempre più efficace. E' questo il senso di un protocollo d'intesa siglato a Roma dalle due realtà del mondo bancario alla presenza del Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi, e alla vigilia dell’88a Giornata Mondiale del Risparmio, che si celebra il 31 ottobre.

D'altra parte, quello delle rimesse è forse uno dei pochi settori del risparmio che non conosce crisi, basti pensare che il denaro inviato dagli stranieri dall'Italia ai parenti è aumentato del 12% nel 2011 rispetto al 2010, toccando quota 7,4 miliardi di euro.  Mediamente ogni immigrato ha spedito 1.618 euro (erano 1552 nel 2010), soprattutto verso Asia e Cina.

Il protocollo, biennale e rinnovabile, impegna Abi e Acri a collaborare fra loro e a stimolare le proprie associate a realizzare iniziative utili a ottimizzare l’efficacia delle rimesse dei migranti verso i loro Paesi d’origine, con obiettivi che travalichino il semplice sostegno immediato alle spese dei famigliari rimasti in patria. "Sempre più chiaramente si vanno, infatti, evidenziando da parte dei migranti bisogni di allocazione delle risorse finanziarie più complessi nonché funzionali a dare anche un contributo allo sviluppo dei loro Paesi", notano Abi e Acri in un comunicato congiunto.

Dello stesso avviso è il Centro Studi Politiche Internazionali (Cespi), che in collaborazione con l’Abi da anni studia la bancarizzazione dei migranti in Italia e il possibile legame fra rimesse e sviluppo; ha inoltre messo a punto nel 2009 un modello, sperimentato in Senegal e finanziato dalle Fondazioni Cariplo, Cariparma, Monte dei Paschi di Siena e Compagnia di San Paolo (Fondazioni4Africa), che prevede la canalizzazione delle rimesse attraverso le Istituzioni di Microfinanza (IMF) del Paese di origine del migrante, tramite una struttura di collegamento tra intermediari finanziari dei Paesi d’origine e d’accoglienza.

L’Acri intende da un lato potenziare i risultati raggiunti da “Fondazioni4Africa” e dall’altro promuovere l’ulteriore diffusione di sistemi di valorizzazione dei risparmi dei migranti presenti in Italia attraverso il coinvolgimento di banche, operatori di money transfer, attori della società civile, di associazioni di migranti e istituzioni di microfinanza dei Paesi d’origine dei migranti stessi. L’ Abi dal canto suo ha finora promosso diverse iniziative sull’inclusione finanziaria e sulla valorizzazione delle rimesse, consapevole del ruolo attivo che le imprese bancarie possono avere in questo settore. Molto importante è per esempio l’indagine biennale, realizzata con il CeSPI, sul processo di bancarizzazione dei migranti e l’analisi della loro domanda di servizi finanziari, oltre che l’attività dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti.

Siglando questo protocollo d’intesa, l’Abi si impegna a costituire un gruppo di lavoro per realizzare una struttura di collegamento tra intermediari finanziari dei Paesi d’accoglienza e d’origine per la valorizzazione del risparmio dei migranti, sulla scorta di quella  sperimentata in Senegal; promuovere il modello in altri Paesi , supportare le banche aderenti al modello pilota o ad analoghe iniziative per favorire la massima valorizzazione del risparmio dei migranti fra l’Italia e i Paesi di origine. A sua volta l’Acri si impegna a informare e coinvolgere le Fondazioni nel sostenere il modello pilota già in essere e le eventuali analoghe iniziative; sostenere questo processo anche attraverso competenze tecniche disponibili in progetti specifici di Fondazioni associate;  comunicare in modo adeguato il modello di valorizzazione del risparmio dei migranti fra l’Italia e i Paesi di origine.



 


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