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L’allarme dei baristi di Bolzano: impossibile rimuoverle

Confesercenti racconta ad Alto Adige il cortocircuito burocratico. «Non si possono rescindere i contratti, pena la richiesta risarcimento dei noleggiatori. Ma se non le tolgono, multe dal Comune»

di Redazione

Rimozione delle slot machine da 250 bar cittadini. Ai pubblici esercenti sono rimasti soltanto quattro giorni per decidere il da farsi: “Le tolgo o no?” A pochi giorni dalla data fatidica del 15 dicembre, ossia sabato di questa settimana, ora Confesercenti lancia l’allarme: in ogni caso ad essere bastonati saranno di certo i baristi, molti dei quali ancora non se ne sono nemmeno resi conto. Se non rimuoveranno le slot machine, saranno sanzioni su sanzioni da parte del municipio, fino all’eventuale ritiro della licenza in caso di inottemperanza prolungata.

«Ma rimuovere le slot non è così facile – spiega Mirco Benetello di Confesercenti sulle pagine di Alto Adige – perché ci sono di mezzo i contratti coi noleggiatori, gli unici deputati a rimuoverle, i quali a loro volta hanno pagato le concessioni cedute dai Monopoli ai gestori di rete. Se un barista elimina le slot, formalmente non rispetta il contratto di noleggio. E le macchinette non si possono semplicemente spegnere, perché la legge parla di rimozione». Se poi però andrà male e il Comune attiverà la linea dura, i noleggiatori è probabile si diano alla macchia, lasciando i baristi gambe all’aria. Con tanto di multe salate da saldare.

Mancano quattro giorni e il quadro in via di definizione in città è complesso, ma sostanzialmente riconducibile a due macro-fenomeni. Chi può, toglierà o già sta togliendo le macchinette. Sono i pubblici esercenti magari poco convinti sin dall’installazione, il cui core business è un altro, quelli infastiditi dai giocatori compulsivi e molesti, quelli in grado a prescindere di pagare affitto e dipendenti perché gli affari tutto sommato non vanno così malaccio.

Soprattutto, chi rimuove può permettersi di farlo, nel senso che ha trovato dei noleggiatori diciamo non ostili. Sono i piccoli noleggiatori, bolzanini, locali. Insomma, traducendo: ci si è messi d’accordo ed è arrivato il beneplacito alla rimozione senza “minacce” più o meno velate di richiesta di risarcimento danni.

La categoria più nutrita di baristi, però, è l’altra: chi non può permettersi di rimuovere le slot. I noleggiatori, ora come ora, stanno promettendo ai baristi: “Dateci le lettere, tutte le comunicazioni ricevute dal municipio. Non togliete le slot, non preoccupatevi delle sanzioni, le pagheremo noi”.

Le prime multe – ammesso e non concesso che si trovi qualcuno disposto a elevarle, visto che i vigili dell’annonaria sono in tutto in cinque più l’ispettore e, in questo periodo, fra mercati e mercatini, già sono in servizio sette giorni su sette – non saranno elevatissime. Probabilmente verranno subito impugnate e tutto si trascinerà come minimo per mesi.

«I noleggiatori ora hanno il gioco facile e hanno convinto i baristi, soprattutto perché ci sono di mezzo i contratti», come spiega Benetello. «Il barista non può nemmeno toccare le slot machine». Anche solo spegnerle è “pericoloso”, perché ci sono di mezzo le concessioni coi Monopoli, che poi chiederebbero conto assieme ai gestori di rete. Quindi, attualmente, molti baristi appaiono serafici.

Benetello però li mette in guardia: «Saranno loro ad essere bastonati, in ogni caso. Se rimuovono le slot, richieste di risarcimenti danni. Se non le rimuovono, sanzioni dal Comune. E se le prime sanzioni venissero saldate dai noleggiatori, se dovesse prevalere la linea dura, i noleggiatori poi si ritirerebbero». Lasciando a piedi i baristi.


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