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Cooperazione & Relazioni internazionali

Lo Stato ci ha abbandonati

Il presidente delle Misericordie Trucchi, alluvionato, vive in prima persona l'abbandono da parte delle istituzioni dei territori colpiti dalle innondazioni

di Lorenzo Alvaro

«Siamo stati abbandonati». Non usa mezzi termini il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie, Roberto Trucchi, che abita proprio ad Albinia, nell’epicentro dell’alluvione in Maremma, e che ha perso casa e azienda.

Com'è la sua situazione?
In famiglia abbiamo perso il piano terra di casa dove c'erano gli appartamenti di mio fratello e di mio padre. Anche la nostra impresa di lavori edili è stata cancellata dall'acqua. Capannomni, mezzi e macchinari: tutto distrutto.

In tanti sono nella vostra condizione?
Qui ad Albinia l'80% della popolazione è in queste condizioni. Siamo un piccolo paese che vive di artigianato, agricoltura e turismo. Quasi tutte le attività sono in ginocchio. E non sto parlando solo di piccole realtà Accanto a dove abito c'è la Valfrutta. Anche loro sono in grave difficoltà e hanno centinaia di lavoratori.

Lei, subito dopo la calamità, lanciò l'appello alle isituzioni perchè non vi lasciassero soli…
Appello che va rinforzato. Il Governo, due gironi fa, ha fatto un decreto stanziando 14 milioni di euro. Il problema è che quei soldi sono destinati ad un numero di comuni molto ampio. Non so se sarà un aiuto, ho dei dubbi. E poi non ho visto nel decreto tutte quelle agevolazioni fiscali che di solito si mettono in campo e che potrebbero aiutarci.

Che altro vi servirebbe per reagire?
L'unica cosa di cui abbiamo bisogno è ricominciare a lavorare. non chiediamo assistenza. Solo di poter ricominciare a fare il nostro mestiere. Il paese poi ce lo ricostruiamo noi. In fondo gli unici aiuti concreti arrivano dalla libera iniziativa dei cittadini. Dai volontari e dal Terzo Settore. Le istituzioni, il Governo, latitano

Circostanza che a Roma sembrano ignorare…  
Non so dire perchè non veniamo considerati interlocutori. Quello che so è che in fondo sul territorio siamo gli unici interlocutori possibili.

Anche il sistema di Protezione Civile è in difficoltà…
Si può decidere che la strada non debba essere quella della Protezione Civile Nazionale. Si può ritenere, come ho sentito dire, che la via maestra debba essere la prevenzione. Ma anche in questo caso perchè rinunciare a realtà come quelle associative, che conoscono a fondo i territori e che sono in grado di indirizzare gli sforzi e le intenzioni politiche, per altro gratuitamente? Non lo capisco.


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