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Due terzi dei presidi residenziali dedicati agli anziani

Sono quasi 13mila i presidi residenziali socio-assitenziali attivi in Italia. Due terzi dei posti letto sono in strutture socio-sanitarie destinate ad anziani non autosufficienti. I minori rappresentano il 5% degli assistiti. Permane il divario Nord-Sud.

di Redazione

Arriva dall’Istat la fotografia dei quasi 13mila presidi residenziali socio-assistenziali attivi in Italia al 31 dicembre 2010 (424.705 i posti letto disponibili, pari a 7 ogni 1000 persone residenti). Un’immagine abbastanza statica dello stato dell’arte: rispetto all’anno precedente non si riscontrano rilevanti variazioni del fenomeno. Mentre permangono forti differenze territoriali con un Nord che arriva a registrare la il 66% dei posti letto complessivi: il tasso è di 10 posti ogni 1000 residenti contro un’offerta al Sud che si colloca a 3 posti letto per mille residenti.  
La componente prevalente dell'offerta residenziale è rappresentata dalle "unità di servizio" che svolgono una funzione di tipo socio-sanitario e sono destinate ad accogliere prevalentemente anziani non autosufficienti, con una disponibilità di oltre i due terzi dei posti letto (72%). La restante quota dell'offerta è di tipo socio-assistenziale
Sempre al Nord si registra l'offerta più elevata di servizi a carattere socio-sanitario, con 8 posti letto ogni 1.000 residenti, contro i 2 posti letto del Mezzogiorno.

Nei presidi residenziali sono assistite 394.374 persone: circa 295mila sono anziani con almeno 65 anni (il 75%), poco più di 80mila sono adulti tra i 18 e i 64 anni (20%) e circa 19mila sono minori con meno di 18 anni (5%).
Gli anziani hanno, nella metà dei casi, oltre 85 anni, mentre il 74% degli ospiti anziani risulta in condizioni di non autosufficienza, Il rapporto tra generi è molto sbilanciato: su circa 295mila anziani ospiti dei presidi residenziali, oltre 220mila sono donne.
Gli adulti (18-64 anni) sono nel 61% dei casi uomini. La tipologia di disagio prevalente è legato alla disabilità o a patologie psichiatriche (circa il 69% degli ospiti).

Per quanto riguarda gli ospiti con meno di 18 anni, si osserva che il 57% non presenta alcuna problematica specifica, il 25% ha problemi di tossicodipendenza mentre il 16% risulta avere problemi di salute mentale o disabilità. Quasi la metà degli ospiti minorenni (47%) è accolta nelle strutture residenziali per problemi riconducibili al nucleo familiare.
Sono poco più di 14mila i minori dimessi dalle strutture di accoglienza nel corso del 2010, più di uno su due risulta reinserito in una famiglia (di origine adottiva o affidataria).

Il 4% degli ospiti complessivi nei presidi sono stranieri (complessivamente 16.023). Nel 59% dei casi si tratta di adulti (3 ogni mille adulti stranieri residenti), nel 35% di minori (6 ogni mille minori stranieri residenti) e soltanto per il 6% di anziani (1 ogni mille anziani stranieri residenti).

Per quanto riguarda la titolarità delle strutture residenziali si nota come nel 70% dei casi si tratti di enti privati. In oltre i due terzi delle residenze sono gli stessi titolari a gestire direttamente il presidio.
Mente i titolari pubblici che non gestiscono direttamente le strutture si affidano più di frequente ad altre istituzioni pubbliche nel Nord (53% dei casi), mentre nel Centro e nel Mezzogiorno affidano la gestione più spesso al settore privato (rispettivamente nel 54% e nell'83% dei casi).

In allegato il report completo dell'Istat
 


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