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Parlamento e Governo si assumano la paternità della scelta

Parla Daniele Bosone del Pd che firma il “Manifesto No Slot” di Vita e non fa sconti: «certo ci sono le lobby, ma chi vota sono i politici».

di Lorenzo Alvaro

Dopo il colpo di mano notturno che ha portato il Parlamento a dare via libera all'appalto per l'apertura di mille nuove sale da poker per le partite dal "vivo” e il rinvio invece delle norme su prevenzione e sui limiti alla pubblicità, è arrivata una pioggia di commenti dal mondo politico. In tanti i parlamentari che si sono detti sconcertati dalla direzione presa con l'approvazione della Legge di Stabilità considerata da molti “vergognosa” e “ignominiosa”. Commenti che riassumono tutto l'arco parlamentare, dal Pd al Pdl passando per le forze di centro.
Ma qualcuno, sottolineano in molti, deve averla votata. Il ministro Balduzzi ieri, in una clamorosa dichiarazione, ha parlato di un Paese in mano a lobby invisibili. Che però, evidentemente, godono della compiacenza di molti esponenti politici, visti i risultati del voto.
Per provare a rispondere a questi interrogativi Vita.it ha raggiunto Daniele Bosone, parlamentare del Partito Democratico, membro della Commissione Sanità e presidente della Provincia di Pavia che ha firmato tra i primi il manifesto No slot di VITA, cuore nevralgico della guerra aldecisioni sul gioco d'azzardo.
 
Presidente, come si spiega il blitz notturno che ha portato all'approvazione di quell'emendamento?
Veramente non si spiega se non col fatto che evidentemente c'è stata un corresponsabilità dei relatori e del Governo. La cosa ha nomi e cognomi. Non si sta parlando di un argomento piccolo e territoriale ma un tema centrale nella discussione politica nazionale. Ci sono evidentemente forti spinte esterne che si fa fatica a contrastare anche a cusa di comportamenti politici poco virtuosi. Capisco che il Governo possa pensare di guadagnare qualche migliaia di euro in più sfruttando il disagio sociale. Ma lo ritengo immorale. Quello che non capisco è come si possa non assumersi chiaramente la responsabilità e la paternità di questa scelta. A me questa legge non è piaciuta e non l’ho votata.

C'è chi imputa la decisione non alla legge di stabilità ma al decreto “98 del 2011” di Giulio Tremonti. Cosa c'è di vero?
Lo dice Paolo Tancredi del Pdl, che per l’appunto è uno dei relatori. È vero che quel provvedimento aveva aperto una strada. Poi però una strada può diventare autostrada o sentiero. La scelta non era ineluttabile. Ripeto: c’è una scelta precisa.

Ci può dire chi ha votato a favore e chi contro e se c'è una distinzione partitica sul voto di questo provvedimento?
Questo non glielo so dire. Non ero in Commissione.

Visto che queste norme vengono votate dai parlamentari due sono le possibilità: o votano perchè conniventi con le famose lobby, oppure non si rendono conto di quello che votano. Entrambe le possibilità sono gravissime.
Il Parlamento si divide in due categorie. Ci sono quelli che sanno benissimo cosa c'è scritto e votano in modo cosciente. Quindi hanno una precisa responsabilità. Poi ci sono quelli che votano in modo superficiale senza entrare nel merito delle singole norme. Spesso questi ultimi sono la maggioranza dei parlamentari purtroppo. E in entrambi i casi è un dato gravissimo.

A proposito di strane incoerenze il senatore Pdl, Raffaele Lauro, membro della Commissione Antimafia, si sta accreditando da tempo sui media come fervente anti-azzardo. È lo stesso però che ha provato, qualche tempo fa, a far passare la defiscalizzazione per le concessionarie del gioco. Come si spiega?  
Penso sia abbastanza inspiegabile. Fa parte di quei comportamenti della politica che ne determinano la scarsa credibilità. Dovremmo avere, almeno su questi temi, una coerenza di fondo. La coerenza interessa tutti, ma dovrebbe interessare ancor di più i politici.

Cosa pensate di fare a questo punto?
Spero che con la nuova legislatura, chiunque vinca le elezioni, si possano cambiare queste norme. Bisogna trovare un modo per limitare questo fenomeno. Altrimenti dovremo intervenire con la prevenzione e il trattamento. Ma è da folli lasciare dilagare una malattia in questo modo.

Vita, insieme alla Casa del Giovane di Pavia, ha lanciato da tempo il “Manifesto No Slot”. Se la sente di aderire?
Senza alcun dubbio. Firmo con piacere.

 


Continua la raccolta firme al “Manifesto No Slot” di Vita e Casa del Giovane di Pavia

 


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