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Sostenibilità sociale e ambientale

I consumi etici non conoscono crisi

Secondo “The Co-operative’s annual ethical consumer markets report” il comparto è in continua crescita nonostante la recessione

di Francesco Agresti

I consumi etici non conoscono crisi. Almeno in Gran Bretagna e quanto emerge dall’edizione 2012 The Co-operative’s annual ethical consumer markets report (in allegato), l’annuale rapporto del maggiore gruppo cooperativo d’Oltremanica.

Dall’inizio della recessione, cinque anni fa, il valore aggregato dei consumi etici, definizione che ricomprende l’alimentare, i prodotti per la casa ecocompatibili, l’ecoturismo e la finanza etica, è cresciuto da 35,5 a 47,2 miliardi di sterline. Tra i segmenti che hanno fatto registrare una maggiore crescita c’è il commercio equo e solidale con un più 176%, da 458 milioni a 1,26 miliardi.

Nel 2011, i consumi alimentari sono cresciuti del 7,8% sfiorando i 7 miliardi di sterline, mentre il mercato dei prodotti per la casa ecocompatibili son cresciuti del 10,6% producendo un fatturato 8,4 miliardi di sterline.

«I consumatori etici rappresentano una importante leva per il cambiamento», sottolinea Barry Clavin, sustainability reporting manager del gruppo The Co-operative, che aggiunge «al contempo occorre sottolineare che restano una parte marginale del totale delle vendite e che per rafforzare questo settore sono necessarie politiche di sostegno di lungo periodo».


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