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Fossati dalla Uisp al Pd: ma non capisco Olivero

Si accende la prima polemica fra candidati provenienti dal non profit: «Dopo la sua scelta di candidarsi con Monti faccio fatica a comprendere le scelte di questo ultimo anno dell'ex portavoce del Forum del Terzo settore»

di Redazione

Al numero 17 della lista del Pd alla Camera in Toscana, Filippo Fossati, numero uno da due mandati della Uisp nazionale (ad aprile sarebbe comunque lasciato la carica per limite mandato), è quasi certo di conquistare un seggio nel prossimo Parlamento («nella scorsa tornata il partito democratico pur perdendo elesse 20 deputati») dopo essere passato, a differenza dei suoi colleghi social schierati col Pd Paolo Beni ed Edoardo Patriarca, dalle primarie dove ha conquistato 6.500 voti.

Partiamo da qui: da dove nasce la sua scelta politica?
Nasce dall’esigenza di far scendere in campo i valori dell’associazionismo, di chi ogni giorno sui territori lavora per organizzare forze e persone in modo da dare risposte reali ai bisogni che incrociamo. Tenga poi presente che io ho scelto un percorso che passasse dalle primarie, proprio per avere subito un riscontro su quanto potessero essere riconosciute dagli elettori le mie ragioni. In altri termini non sono stati i partiti a chiedermi di candidarmi, ma sono stato io a propormi nella competizione elettorale. E il riscontro è stato molto incoraggiante.

Ma perché ha scelto un partito: la maggior parte dei suoi colleghi del terzo settore che ha deciso di impegnarsi si è rivolta alla lista civica di Monti?
La svolta è stata la Carta d’Intenti sottoscritta da Bersani e Vendola e da come il segretario del Pd si è dimostrato attento agli input che gli sono venuti dal Forum del Terzo Settore. Quanto a Monti mi permetta una piccola polemica con l’ex portavoce del Forum Andrea Olivero.

Prego…
Non capisco la sua scelta o meglio la trovo contraddittoria: per un anno da una parte come rappresentante del non profit ha inseguito il capo del governo Monti cercando di interloquire con lui sui temi dello sviluppo e del welfare –a dire il vero con poco successo -, dall’altra insieme allo stesso Monti stava lavorando a un nuovo soggetto politico.

A dire il vero anche il “suo” Pd stava capo e collo dentro la maggioranza che sosteneva lo stesso Monti e ora lei si candida con i democratici…
Sì, ma capirà bene che la mia vicenda è una cosa ben diversa rispetto al chiedere pubblicamente un dialogo con un premier che te lo nega e nel contempo farci insieme un partito.

Come valuta il manifesto elettorale di Vita “Cambiare l’Italia”?
L’idea del servizio civile universale, universale ben inteso, non obbligatorio, la condivido a pieno e sarà uno dei punti sui cui certamente lavorerò. Anche perché vedo che l’attuale servizio civile sta piano piano scomparendo e non credo che un Paese si possa permettere di non incentivare l’impegno civico dei suoi cittadini. Sugli altri punti del Manifesto devo valutare con attenzione i pro e i contro dei provvedimenti che proponete.  
 


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