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Girl power, adesso c’è un gioco online

Istruzione, salute, maternità, sfruttamento sessuale: ci sono tutti i problemi delle donne dei paesi poveri e non in Half the sky, un nuovo game tratto dal best seller di due giornalisti del New York Times. Protagonista: una ragazza indiana e la sua bambina

di Gabriella Meroni

Un gioco su facebook contro la tratta e lo sfruttamento sessuale delle donne. E' questo l'intento con cui il prossimo 4 marzo verrà lanciato sul social network più frequentato al mondo "Half the sky", un game inventato da due giornalisti del New York Times (i vincitori del Pulizer Nicholas Kristof e Sheryl WuDunn) che raccoglierà fondi a favore dell'empowerment di donne e ragazze di tutto il mondo.

L'iniziativa, sponsorizzata da colossi della filantropia come Ford Foundation, Intel, Johnson & Johnson, Rockefeller Foundation, andrà a beneficare sette organizzazioni attive nella difesa dei diritti delle donne, la cui capogfila è The Fistula Foundation, un'associazione nata per garantire assistenza ostetrica di base alle donne nei paesi in via di sviluppo.

Il gioco in realtà è solo una parte di una campagna più vasta cui ha dato il via il best seller Turning Oppression into Opportunity for Women Worldwide, scritto dai due giornalisti (marito e moglie nella vita) uscito nel 2009 e a lungo numero uno nelle vendite negli Stati Uniti. Dal libro è stata poi tratta una serie televisiva andata in onda sulla PBS cui hanno partecipato star del calibro di Diane Lane, Eva Mendes, Meg Ryan, Gabrielle Union, Olivia Wilde e George Clooney.

Protagonista del gioco online è una ragazza indiana, Radhika (nell'immagine), chiamata ad affrontare varie sfide: trovare un dottore per la figlia malata, garantirsi un'istruzione, avere accesso all'acqua potabile; i giocatori possono aiutarla con donazioni virtuali e, al superamento di livelli prefissati, con donazioni reali a partire da 10 dollari. Di livello in livello, si arriva allo stadio finale, i cui i giocatori saranno sensibilizzati sul problema dello sfruttamento sessuale e della tratta di persone a scopo di prostituzione, una piaga che non riguarda soltanto i paesi poveri a anche gli Stati Uniti e contro la quale è attiva una delle associazioni beneficiarie delle donazioni, la Gems, che aiuta le prostitute a lasciare la strada.
 


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