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Donne, senza di loro il mondo non mangia

Fao, Wfp e altre agenzie Onu sottolineano il ruolo femminile nella sicurezza alimentare. Ma puntano anche il dito contro ogni forma di violenza: se non si proteggono le donne, lo sviluppo del mondo è a rischio

di Gabriella Meroni

"Nella Giornata internazionale delle donne, la comunità globale si concentra sulle strategie per eliminare e prevenire tutte le forme di violenza contro donne e ragazze". Comincia così la dichiarazione congiunta pubblicata dalle più importanti agenzie Onu (Fao, Ifad, Wfp, Idlo) in occasione dell'8 marzo. Le agenzie, che si occupano di povertà, alimentazione, agricoltura e legislazione, sottolineano per una volta il legame che esiste tra "genere, violenza e sicurezza alimentare".

"La discriminazione contro le donne è alla base della malnutrizione ed emarginazione femminile", continua il comunicato congiunto. "Molto spesso i comportamenti discriminatori messi in atto nelle comunità rurali ssi traducono in una iniqua distribuzione del cibo a scapito delle donne, cioè donne e ragazze generalmente mangiano meno e peggio".

Ma i problemi non finiscono qui. "Le famiglie povere incoraggiano i matrimoni precoci delle bambine per liberarsi di una bocca da sfamare. Le donne rifugiate possono essere costrette e a scambiare sesso con cibo. Molte donne passano ore a raccogliere legna per cucinare, esponendosi a rischi personale come violenze e stupri. Le vedove sono spesso penalizzate dalle leggi sulla proprietà terriera, che favoriscono gli uomini. La violenza domestica impatta negativamente sulla produzione di cibo e sul benessere. Per molte donne che faticano a procurare il cibo per sé e per i loro figli, la sicurezza personale e legale coinciderebbe con la sicurezza alimentare".

Ed ecco la parte centrale del comunicato, il cuore del messaggio che le agenzie Onu vogliono diffondere in questa giornata speciale: "Se ci uniamo per rafforzare la sicurezza alimentare per le donne, nutriamo anche il corpo e la mente di intere comunità. Se una bambina va  a scuola in un ambiente sicuro, raggiungerà il proprio pieno potenziale umano e fisico. Eviterà di sposarsi troppo presto, non sarà costretta a un matrimonio combinato; saprà registrare all'anagrafe i propri figli, possedere legalmente un terreno, guadagnare un salario e contribuire così allo sviluppo sociale ed economico della società in cui vive".

"Le donne rappresentano oltre il 40% della forza lavoro agricola nei paesi in via di sviluppo", continua il messaggio, "e favorire il raggiungimento da parte loro di traguardi economici e legislativi crea le condizioni per lo sviluppo, amplifica la loro voce e riduce la loro esposizione alle violenze. La sicurezza alimentare è uno degli elementi necessari a costruire un futuro di pace e giustizia per tutte le donne del mondo".


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