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Opg, le Regioni lavorano a un piano B

Le Regioni sono impreparate e certamente non potranno rispettare la legge. Preoccupatissime, più che a una proroga secca, stanno lavorando per ottenere una "fase transitoria"

di Redazione

«Per la proroga un'intesa vera a propria, formalmente raggiunta, per ora non c'è»: così Stefano Cecconi, portavoce della campagna StopOpg, sminuisce la notizia di una imminente proroga per la chiusura dei sei ospedali psichiatrici giudiziari, prevista per il 31 marzo 2013. Che le Regioni questa proroga l'abbiano più volte chiesta e ancora la stiano chiedendo, è un dato di fatto, ma sul fatto che l'otterranno «sento voci e indiscrezioni ma non c'è ancora nulla di deciso».

Quel che Cecconi spiega è che più che a una proroga secca al gennaio 2014, le Regioni – di fatto tutte impreparate all'appuntamento del 31 marzo e certamente inadempienti rispetto al dettato legislativo a partire dal 1 apriel – stiano lavorando su un'ipotesi che istituisca una fase transitoria per la chiusura degli opg. «Anchesu questo testo, che è cosa ben diversa da una proroga tout court, l'accordo però ancora non c'è», chiude Cecconi.


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