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Famiglia & Minori

Costruire genitorialità, un convegno a Milano

Novità in Lombardia sui compiti dei consultori familiari, sempre più integrati con i servizi del territorio. Una sfida raccolta dal progetto "Costruire genitorialità", i cui risultati verranno presentati in un convegno.

di Sara De Carli

Le visite a domicilio e l’aiuto economico per acquistare pannolini e latte artificiale sono state le novità più apprezzate, anche perché inattese. All’interno del progetto Costruire genitorialità, realizzato dal Consultorio familiare CAMeN di Milano con il sostegno di Fondazione Ambrosiana per la Vita, c’erano anche questi due ingredienti: «operiamo in periferia di Milano, tra il Giambellino e la Barona, in una zona dove molte persone hanno difficoltà economiche, sociali, di precarietà lavorativa. Tutti questi fattori incidono fortemente sulla possibilità di affrontare in modo sereno una gravidanza», racconta Chiara Sanna, l’assistente sociale che ha seguito il progetto. I risultati saranno presentati domani durante il convegno “Costruire genitorialità”, all’Ambrosianeum (in allegato il programma). «Grazie ai finanziamenti del progetto si è potuta avere più flessibilità e la possibilità di fare più cose, ad esempio dare una scheda prepagata per la spesa, un aiuto per le bollette, fare delle visite a domicilio alle neo-mamme», continua Sanna. «Questo è stato molto apprezzato da tutte le mamme, perché non c’è solo la difficoltà economica ma anche quella relazionale di chi è o si sente molto sola. E non penso solo alle donne immigrate». Uno dei punto caratterizzanti il progetto, che ha coinvolto quasi 500 donne, di cui 82 hanno maggiormente usufruito di una presa in carico multidisciplinare, era l’idea di «fare rete verso l’integrazione dei servizi», attivando il più possibile collaborazioni con le agenzie del territorio, i servizi sociali, gli altri consultori, i centri di aiuto alla vita. «È un lavoro necessario ma difficile, in particolare con i servizi sociali, che sono pesantemente investiti dalla crisi e con cui è diventato complicato anche solo mettersi in contatto», spiega Sanna.

Il progetto “Costruire genitorialità” si inserisce all’interno di un momento di complessivo rinnovo dei consultori familiari. La Regione Lombardia in particolare ha avviato di recente questa revisione e giusto a fine dicembre 2012 con la DRG 4597 ne ha ridefinito le funzioni, introducendo alcune novità. Le spiega don Edoardo Algeri, il presidente della Felceaf, la rete lombarda dei consultori e dei centri per la famiglia di ispirazione cattolica, che interverrà al convegno: «C’è un adeguamento delle tariffe e un allargamento da 8 a 13 delle funzioni dei consultori. Ora è prevista anche la presa in carico delle coppie in una parte del percorso di preparazione all’affido e all’adozione e il lavoro in rete sulla tutela dei minori, ad esempio nella valutazione delle competenze genitoriali. Non si tratta di una “esternalizzazione” ma di una collaborazione nell’ottica dell’ottimizzazione delle competenze e delle risorse». Per don Algeri la 4597 «è una buona delibera, Regione Lombardia si è mossa con tempestività e intelligenza». La “sfida evolutiva”, secondo don Algeri, è quella dell’«accompagnare la famiglia da un ciclo all’altro della sua vita, per far sì che questi passaggi avvengano senza intoppi. Ad esempio negli anni abbiamo investito molto sull’accompagnamento della donna in gravidanza, ma serve ora una continuità maggiore fra la preparazione e il rientro a casa, in quell’ottica di prevenzione – non solo di riparazione – che dovrebbe essere tipica del consultorio. Nè possiamo fermarci alla genitorialità: dobbiamo accompagnare la coppia, sia nei primi delicati anni sia nei vari momenti di passaggio della vita, per far sì che la famiglia tenga». L’integrazione con i servizi e il territorio è una necessità: «i consultori non vogliono ritirarsi in una nicchia ma essere una risorsa per il territorio, per dare alla famiglia non un supporto generico e indeterminato ma un supporto tecnico, specialistico e sistemico».


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