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Politica & Istituzioni

Mauro: «gli F35 non sono uno sfizio»

Il ministro alla Difesa spegne le attese sulla revoca del progetto d'acquisto degli F35: «ci lavoriamo da vent'anni, non vale la pena buttare tante competenze»

di Redazione

Gli F-35 non sono uno sfizio. Chi pensava che il neo ministro alla Difesa, Mario Mauro, potesse essere un promettente alleato nella rimessa in discussione del  programma di acquisto degli F-35, ha avuto ieri una bella doccia fredda. A margine dei festeggiamenti per il 152° anniversario di costituzione dell'Esercito italiano, il Ministro ha detto che «non compriamo e non pensiamo di prendere gli sfizi, ma ciò che all'interno di alleanze politiche e militari che sorreggono la nostra presenza nella Nato e nell'Unione europea, serve ed è necessario per rendere un servizio comune alla comunità internazionale». Mauro non ha escluso in verità una revisione del programma di acquisto, anticipando che per «eventuale ulteriore revisione ci sarà un confronto in Parlamento». A cominciare dalla settimana prossima infatti «faremo incontri con le commissioni congiunte di Camera e Senato e discuteremo ogni aspetto». Da parte sua però il ministro ha sottolineato come si tratti di «un programma che abbiamo perseguito per circa vent’anni e bisogna severamente interrogarsi, senza pregiudizi dall'una e dell'altra parte, se valga la pena disperdere questo patrimonio di conoscenze».


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