Politica & Istituzioni

Amministrative: come è andata veramente

Tutti i partiti perdono consensi rispetto alle precedenti elezioni politiche e regionali. Crolla il M5s e anche il Pdl, il Pd e la Lega. Tiene la Sinistra

di Redazione

L’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna ha effettuato alcune elaborazioni dei risultati del voto amministrativo appena conclusosi per capire quanto i contendenti abbiano riscosso maggiori o minori consensi rispetto alle analoghe precedenti elezioni amministrative nonché alle regionali e alle politiche dello scorso febbraio. 

Nella nostra analisi, relativa ai 16 comuni capoluogo in cui si è votato, non facciamo riferimento alle percentuali su voti validi – come di consueto viene fatto – ma ai voti in assoluto presi dai partiti e dai candidati. Le variazioni temporali sono presentate sia in valore assoluto che in valore percentuale con riferimento ai valori di partenza: se un partito passa da 150.000 voti a 135.000, diremo che ha perso 15.000 voti pari al 10% dei suoi voti iniziali

La nostra analisi è condotta sui voti ai partiti e non sui candidati sindaco. In questo modo viene perso il “voto al solo candidato”, così come non entrano nel computo dei voti ai partiti i voti alle “liste del candidato”. Questo modo di procedere può sottostimare il voto ai partiti nelle elezioni amministrative nel loro confronto col voto alle politiche (per esempio un elettore che a Roma vota solo Ignazio Marino senza dare il voto anche al Pd non appare fra i voti al Pd, così come non vi entra il voto per la “Lista civica Marino Sindaco”) ma si tratta di una sottostima che dovrebbe penalizzare sostanzialmente nello stesso modo tutti i partiti.

Dall’analisi dei dati emerge che sia i partiti di centro-sinistra sia quelli di centro destra perdono molti consensi. Tuttavia il centro-destra, Pdl e Lega Nord insieme, ha subito una contrazione maggiore.

Sinistra
Nelle 16 città analizzate le forze che fanno riferimento ai partiti a sinistra del Partito democratico (Sel e Sinistra arcobaleno, Rif. Com.) hanno incrementato del 9% i consensi rispetto alle politiche del 2013, mentre un avanzamento molto più significativo c’è stato in comparazione con le regionali del 2010 (+34%). 
Per quanto riguarda i partiti, il Partito Democratico ha subito una contrazione pari al 39% dell’elettorato che lo aveva scelto nel 2013 alle politiche (pari a un decremento di 243.000 voti); rispetto alle elezioni regionali sempre del 2010 (2013 per Lazio) la contrazione è stata leggermente inferiore, ma pur sempre significativa (una perdita che si attesta attorno al 32% –183.000 consensi). 

Popolo della Libertà 
Ha perso una quantità di consensi che richiama la dinamica subita dal Pd: –40%rispetto alle politiche del febbraio scorso (-163.000 voti), mentre rispetto alle precedenti regionali il partito di Berlusconi ha visto ridursii propri voti del 32%, pari a – 115.000 elettori. 

La Lega Nord 
Ha perso oltre la metà dei consensi ricevuti alle politiche del 2013 e ha raccolto soltanto un quarto dei voti delle regionali 2010 (-76%).

Il Movimento 5 stelle
Vera novità delle scorse elezioni politiche, ha subito un tracollo rispetto alle consultazioni di febbraio (raccoglie meno di un terzo dei voti ricevuti alle politiche), e se comparato al risultato delle regionali scorse, il consenso del partito di Grillo si riduce solo del 30%.

Se togliamo dai dati il valore del Comune di Roma, il cui peso elettorale incide notevolmente sull’intero campione dei comuni capoluoghi di provincia considerati, la flessione del Pd si riduce nelle proporzioni (–31% rispetto alle politiche e –17% rispetto alle regionali); viceversa, si accentua notevolmente la contrazione elettorale del Pdl (perde oltre la metà del proprio elettorato conquistato alle politiche e circa i due terzi rispetto alle regionali).

 


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