Attivismo civico & Terzo settore

Aism: “scippati” alla ricerca 2,5 milioni

Prime reazioni all'ammissione di Fassina, sull'ammanco di 92 milioni di euro per il 5 per mille 2011. Per la ricerca sulla sclerosi multipla, denuncia Aism, sarebbero stati "scippati" in due anni 2,5 milioni di euro

di Redazione

Stando a quando ieri ha ammesso il viceministro Stefano Fassina, cioè che nell’edizione 2011 del 5 per mille mancherebbero all'appello circa 92 milioni e che secondo le volontà dei contribuenti al non profit attraverso il meccanismo del 5 per mille andrebbero in realtà 487.850.599,97 euro, significa che il 5 per mille è ormai diventato un 4 per mille. Facile quindi fare i conti: per AISM e la sua Fondazione, che finanziano circa il 70% della ricerca fatta in Italia sulla sclerosi multipla, questo significa una perdita di 2,5 milioni di euro da destinare alla ricerca, nelle ultime due edizioni del 5 per mille.
Ecco quindi che Aism e Fism si rivolgono al Governo per chiedere chiarezza sui criteri utilizzati nelle ultime due edizioni, che si elimini il tetto di spesa attualmente previsto per rispettare invece i diritti e la volontà espressa dai contribuenti e che si stabilizzi il 5 per mille. Aism ha raccolto nel 2011 5.201 firme, per un totale di  122.458,27 euro mentre la sua fondazione, Fism, ha avuto 137.187 firme per un importo 4.855.116,9 euro.

 «Sono oltre 16 milioni gli italiani che scelgono il “5 per mille” ogni anno nelle dichiarazioni dei redditi. Questo dato, confermato con piccole oscillazioni in tutti gli anni di cui sono finora noti gli esiti, dimostra sia la fiducia che i cittadini italiani ripongono nel Terzo settore sia l’importanza del ruolo delle organizzazioni non profit  e delle loro azioni per l’intera comunità», scrive Aism in un comunicato. «Il 5 per mille è uno strumento fondamentale per la tutela della salute, dei diritti civili e degli interessi sociali di milioni di beneficiari: in un momento critico per l’economia nazionale, che vede una forte tendenza alla riduzione del ruolo dell’Ente Pubblico sul welfare, il Terzo Settore si qualifica come un attore importante e di valore, in grado di dare un efficace supporto alle esigenze della popolazione».

Nel dettaglio Aism e Fism chiedono «il superamento del criterio in base al quale di anno in anno è stato fissato un tetto pari, per gli ultimi anni, a 400 milioni di euro. È un tema assolutamente prioritario. A fronte  di  una crescita del totale dell’IRPEF e del crescente numero di firme, le risorse distribuite alle ONP per le dichiarazioni 2010 e 2011 si sono ridotte». L’altra urgenza è la «stabilizzazione della norma mediante un apposito dispositivo di legge che ne garantisca la conferma nel lungo periodo definendo, contestualmente,  anche tempi certi per l’erogazione dei fondi. Questo consentirà alle organizzazioni non profit di programmare, con ragionevole certezza e sufficiente anticipo, le attività da finanziare con gli introiti del 5 per mille senza essere legati all’iter,  non sempre lineare, di approvazione delle manovre finanziarie annuali».
 


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