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Cooperazione & Relazioni internazionali

Adozioni internazionali, nuove regole entro sei mesi

Il Ministro Cancellieri ha istituito una commissione di studio che elabori proposte normative per «dare nuovo impulso» alle adozioni. Griffini (AiBi), Caserta (Azione per Famiglie Nuove) e Tesauro (Save the Children Italia) i membri scelti fre le associazioni

di Sara De Carli

Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri ha mantenuto la sua promessa e ha istituito, presso il suo Gabinetto, una Commissione di Studio per la riforma delle adozioni internazionali. Il decreto porta la firma del 26 luglio 2013.

La Commissione è presieduta dall’avv. Fernanda Contri, Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale. Il suo compito è quello di approfondire le tematiche legate all’adozione internazionale, considerando il fatto che l’abbandono dei minori è in costante crescita (dai 145 milioni del 2004 si è passati ai 168 milioni del 2009) e che, all’opposto, le idoneità all’adozione internazionale dichiarate dai Tribunali dei Minori italiani sono drasticamente diminuite (da 6.273 nel 2006 a 3.106 nel 2012).  Dati ampiamente messi in rilievo nel servizio di Vita del mese di giugno: "Le adozioni non fanno più audience".

La Commissione nasce dal fatto che secondo il ministro Cancellieri «per la particolare complessità e difficoltà tecnica del lavoro da compiere, è necessario avvalersi di persone esperte della materia, anche esterne all’amministrazione, affinché provvedano alla elaborazione di una serie di proposte normative»: sembra quindi assodato che la legge 4 maggio 1983 n. 184 e debba essere rivista e modificata, come peraltro dice lo stesso decreto, «al fine di dare nuovo impulso al settore delle adozioni internazionali». Secondo il ministro infatti «i costi dell’adozione internazionale e la crisi economica non possono considerarsi l’unica ragione del predetto calo [di richieste di idoneità, ndr] e che, invece, una delle principali ragioni della crisi dell’adozione internazionale deve essere individuata in procedure amministrative farraginose». Proprio la Cancellieri nelle scorse settimane aveva detto che «C'è troppa sofferenza oggi nel cammino verso l'adozione internazionale».

Il decreto istitutivo cita anche quattro punti di lavoro: riforma dell’iter procedurale, per una semplificazione delle procedure dell’adozione internazionale; riduzione dei costi e introduzione di ipotesi di gratuità dell’adozione internazionale; agevolazione dell’adozione dei minori con “bisogni speciali”; valutazione dell’opportunità della introduzione nell’ordinamento italiano delle c.d. accoglienze innovative quali il riconoscimento della “kafala” come affidamento preadottivo dei minori orfani originari di paesi di legge coranica e degli istituti del soggiorno a scopo adottivo e dell’affidamento internazionale.

«È un passo importantissimo, che dimostra l’attenzione del Guardasigilli al tema dei minori abbandonati, su cui più volte, fin dall’inizio del suo mandato, la Cancellieri si è espressa», commenta AiBi. In effetti il programma della Commissione di Studio è molto vicino alle proposte di riforma portate avanti dall’ente (nei mesi scorsi sono state raccolte in proposito 15mila firm) e lo stesso Marco Griffini, presidente di AiBi è stato chiamato a far parte della commissione, unico esponente di un ente autorizzato insieme a Rita Caserta, responsabile Lazio di Azione per Famiglie Nuove (vicino ai focolarini).  Insieme a loro in Commissione siederanno l’attuale vicepresidente della Cai, Daniela Bacchetta; Maurizio Borgo, avvocato dello stato e consigliere del ministro; Melita Cavallo, presidente del Tribunale dei Minori di Roma ed ex presidente della Cai; Gabriella Palmieri Sandulli, avvocato dello stato; Claudio Tesauro presidente di Save the Children Italia; Maria Teresa Vinci, ex responsabile della segreteria tecnica della Cai; Italo Volpe, consigliere del TAR del Lazio e già componente della Cai.

Marco Griffini, appena ricevuta la notizia ha commentato: «Non vedo l’ora di cominciare a lavorare! È una gioia immensa poter comunicare questa notizia al movimento delle famiglie che ha aperto la strada alla riforma della legge. È grazie al vostro sostegno, alle vostre firme sul Manifesto, alla vostra partecipazione che possiamo sperare di poter finalmente cambiare una situazione normativa diventata insostenibile e mettere la parola fine alla crisi delle adozioni internazionali già dal 2014». Il decreto che istituisce la commissione di studio infatti all’articolo 4 scrive nero su bianco che «la predisposizione della proposte e degli interventi dovrà essere ultimata entro 6 mesi dalla firma del presente decreto di nomina».


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