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Halloween, quei travestimenti a sfondo razzista

Troppo spesso vengono messi nel mirino Africa e popolazione nera. Per questo siti e blogger si stanno mobilitando. Per dare consigli e denunciare discriminazioni

di Zachary Rosen

Halloween, con il suo fascino sempre più globale, è di nuovo qui e questo significa che i bambini e gli adulti allo stesso modo, si vestiranno con costumi fiammeggianti ed indulgenti nei confronti dei loro vizi. Ma, attraverso i costumi e le feste a tema associati a questo giorno, le persone tentano di assumere identità diverse dalla propria. Assumendo nuove identità, i caratteri e le icone della cultura pop risorgono e appaiono creativamente, dimostrando tendenze sociali attuali. Ma soprattutto agiscono come un riflesso unico di come le persone vedono l'un l'altro. L'ingenuità di finzione può essere sorprendente, ma purtroppo, e troppo spesso, i costumi diventano disastrosi ricordi di discordia sociale (e la ragione della sua perpetuità), così come la pervasività degli stereotipi ignoranti e palesemente razzisti.

Un certo numero di tentativi sono stati fatti quest'anno per incitare bambini e adulti a fare scelte sagge per un travestimento. Ci sono liste di costumi razzisti da evitare ed esempi di persone che azzardano maschere di personaggi e celebrità di culture diverse dalla loro.

Un’importante regola non negoziabile da tenere a mente quando si crea il proprio travestimento per Halloween: colorarsi il viso di nero non va di moda. Mai. Se avete domande, non c'è un diagramma di flusso pratico che può aiutare.

Finora la discussione sui social media non ha fermato alcune persone ignoranti dal mostrare rappresentazioni vergognosamente razziste di altre culture. Nella mente di molte persone, l’Africa, terra fantastica, si limita ad essere ricordata per i suoi animali selvatici, per le tribù esotiche e per la nostalgia coloniale, qualsiasi festa a tema "Africa" risulterà essere un disastro. Per qualche ragione, l’idea di Africa, quando riciclata o rappresentata da stranieri, ha una tendenza sinistra a prendere la forma degli stereotipi più semplicistici ed esagerati.

Prendiamo in esempio "Disco Africa" festa organizzata a Milano, da un noto fotografo di moda, Giampaolo Sgura il 26 ottobre scorso.

Secondo un blogger entusiasta che era alla manifestazione, "tutte le persone alla moda di Milano si preparavano a questo evento da un mese." Anche il famoso stilista Alessandro Dell'Acqua si presentò (lui è l’uomo nella foto in cima con la donna zebra). Aveva il viso dipinto di nero ed era vestito come Golliwog, la mascotte di un anziano razzista italiano, commerciante di liquori… e non era il solo ad indossare questa mise. Le immagini di Dell'Acqua ora sono state rimosse dai siti che li celebravano prima. In un'epoca in cui i modelli neri si sentono soggetti a discriminazioni sulla pedana, e mentre lo stato italiano permette che gli immigranti dei paesi africani muoiano nelle sue acque, diamo uno sguardo a come l'élite della fashion community d'Italia percepisce l’Africa​​:

Se le immagini pubblicate in questo articolo non soddisfano la vostra "Africa" gli amanti delle feste usano l'hashtag #discoafrica su instagram per aiutarvi a farne parte.

Natasha Ndlovu, una fashion blogger britannica-Zimbabwese e modella ha avuto questo da dire quando ha visto le immagini:

“Quindi, ehm, ok questi uomini adulti hanno perso l’intera discussione su quanto sia offensivo pitturarsi il volto di nero? So che alcuni di voi stanno dicendo, “ma Natasha, questo è più una cosa americana”. Ma cari lettori, ci sono questi meravigliosi mezzi chiamati TV, libri e internet che hanno reso possibile anche per Bjork nel suo nascondiglio in Islanda di sapere che dipingersi il viso di nero non è per niente ok! OK? E questa non è la prima volta che le persone nel settore della moda sono state accusate di essersi colorate il viso di nero. Non hanno imparato dai loro precedenti editoriali, utilizzando modelli bianchi a giocare di ruolo donne nere spruzzando loro una tonalità più scura? Vi ricordate dell’editoriale “African Queen"? Esatto, io e altri modelli neri eravamo in vacanza quel giorno, quindi non eravamo disponibili per le riprese.

Cose come questa mi fanno veramente indiavolare perché, essendo una persona di colore e una modella di colore, faccio fatica a trovare un lavoro e ad essere valutata in un settore che si preoccupa solo del colore della mia pelle quando vogliono buttare un costume da bagno luminoso-neon su di me perché, come dice il proverbio, "va bene con il tono della pelle". Provate a immaginare la quantità di volte in cui le agenzie mi hanno detto che non potevo firmare con loro perché c’era già una ragazza di colore che assomigliava a me (sì, questo mi è stato detto un paio di volte), o che i clienti con cui lavorano non assumono modelle di colore”.

Mentre i costumi di cattivo gusto offrono indizi su sfide sociali nelle società in cui viviamo, dicono ancora di più sulle menti semplici che li indossano. Conoscendo come questi costumi giocano in generalizzazioni e stereotipi di menti ignoranti, evitiamo gli stessi errori con le nostre critiche. E’ inoltre contro produttivo offendersi per il gusto di farlo, dobbiamo chiederci perché questi problemi di rappresentanza persistono e come possiamo affrontarli insieme.

Zachary Rosen  è giornalista di Africa is a country
Traduzione: Irene Crivellini


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