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Cooperazione & Relazioni internazionali

Congo: via libera solo per 30 famiglie

Prime notizie dall'incontro a Kinshasa fra le autorità locali e la minisra Kyenge: partiranno immediatamente le circa trenta famiglie con le pratiche completate, mentre per tutti gli altri resta confermato il blocco

di Sara De Carli

Cinque settimane di paura e dolore. L’attesa ora è finita, purtroppo però solo per le trenta coppie con l’iter più avanzato, cioè con una sentenza del tribunale locale già firmata, che già prima del 25 settembre – quando la Direzione nazionale delle Migrazioni (DGM) del Ministero degli Interni e della Sicurezza della Repubblica Democratica del Congo aveva deciso la sospensione per 12 mesi delle operazioni per il rilascio dei permessi di uscita per i bambini adottati dalle famiglie straniere – erano pronte a partire per conoscere i loro figli. Queste trenta famiglie potranno partire immediatamente, come peraltro già era stato concordato prima della visita in loco. Per le altre famiglie, la situazione di fermo purtroppo resta, seppur con la promessa di fare presto.

È questo il risultato dell’incontro che si è svolto lunedì a Kinshasa fra ministra per l’Integrazione Cécile Kyenge e le autorità congolesi. «In qualità di presidente della Commissione adozioni internazionali, ho voluto verificare con le autorità congolesi le ragioni della sospensione delle adozioni. Ho ribadito la serietà della procedura e l'attenzione che stiamo portando qui in Congo. Da parte congolese è stato sottolineato che il sistema italiano è un modello, una buona pratica da seguire per i diritti del bambino e delle famiglie e nel rispetto della Convenzione dell’Aja», ha detto la ministra in una scarna dichiarazione ufficiale.

«Questo rispetto è una delle prime cose che mi hanno sottolineato. Poi ci è stato spiegato che ci sono delle problematiche nelle procedure congolesi: stanno cercando di approfondire per rendere il percorso maggiormente trasparente. Mi è stata sottolineata l'ottima reputazione di cui gode il sistema italiano, e mi è stato assicurato che verranno immediatamente ripristinate tutte le pratiche di adozione che avevano già ottenuto l'approvazione definitiva delle autorità locali, una trentina circa. È un ottimo risultato».

 


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