Economia & Impresa sociale 

Granata: «La cooperazione ha bisogno di contaminarsi»

Premiati i 3 business case e la business idea vincitori del bando-concorso Social Innovation Network promosso da Cgm. Il presidente del Consorzio guarda avanti: «Abbiamo passato in rassegna tante idee e progetti davvero innovativi, che hanno saputo andare al di là dei recinti tradizionali della cooperazione. Ora questi stimoli devono diventare un valore per tutta la rete»

di Mattia Schieppati

Tre i business case e una business idea le realtà premiate, anche se «ad aver vinto questa sfida che abbiamo lanciato, e che vuole portare alla luce tutto quel che di innovativo già c'è e cresce all'interno della cooperazione, sono tutte le realtà che hanno partecipato al bando, perché tutte le idee arrivate alla giuria sono lì a dimostrare quanta capacità di guardare avanti, oltre che di guardarsi intorno, c'è nella rete Cgm». È un commento carico di entusiasmo, non semplice e compassata diplomazia, quello che Stefano Granata, presidente del Consorzio Cgm, rilascia a Vita appena effettuata la premiazione che ha concluso la due giorni di Fare Rete, l'evento organizzato dal consorzio per favorire l’innovazione in rete e diffondere la consapevolezza del ruolo dell’impresa sociale nello sviluppo dei territori.

«Perché il punto in comune che le unisce tutte, chi ha vinto come chi non ha vinto, è la capacità di aver saputo elaborare progetti e idee di impresa che vanno anche fuori dai territori canonici della cooperazione, e aver saputo spaziare in settori che vanno dall'housing, al turismo, all'ambiente, alla promozione culturale», continua Granata. «Inoltre, sono tutte idee che mostrano non solo come sia possibile, ma come per la cooperazione sia assolutamente necessario fare un salto di qualità anche tecnologico: la tecnologia è un tool che consente di portare le soluzioni direttamente ai cittadini-utenti senza intermediazioni, e questo è importantissimo in un momento storico in cui le intermediazioni – che in genere riguardano il fronte pubblico – sono gestite con sempre più difficoltà e scarsità di risorse».

Qual è l'elemento da mettere a valore di questa esperienza di “chiamata in campo” di idee innovative? «Di sicuro», conclude Granata, «quello che da questi stimoli tutto il mondo della cooperazione, anche chi opera in settori più storici, deve trarre e mettere a valore comune è il fatto che bisogna aprirsi, non avere paura di sperimentare contaminazioni, di assorbire nuove competenze, di confrontarsi e cooperare con altri mondi».  

Tutti elementi, quelli tracciati dalle parole del Presidente, che si ritrovano nei progetti premiati dalla giuria, e che sono:

1° business case classificato.
Familydea. Un portale per tutta la famiglia.
Il business case portato dalla Cooperativa Altraidea-Consorzio Consis di Bolzano è un portale web, che prevede anche una app e l'utilizzo attraverso smart tv che possa fare da strumento di info-commerce di servizi rivolti a tutta la famiglia: servizi socio sanitari, assiestenziali, formativi, turistici, di conciliazione, logistico-organizzativi. Servizi erogati da diversi soggetti del territorio, ciascuno specializzato in un determinato campo d'azione (welfare familiare, sociale, aziendale) e convogliati in un unico contenitore – il portale – per un'interfaccia più semplice e immediata col cliente.

2° classificato.
Zumbini 6 – Approdi innovativi.
Progetto in ambito housing della cooperativa La Cordata-Consorzio Sis di Milano, che vede già 121 posti letto disponibli,  e ha come obiettivo soluzioni abitative temporanee di buona qualità, ad alto contenuto sociale e relazionale, unendo in un mix residenziale privati, emergenze abitative e studenti. Il complesso prevede anche spazi aperti alla cittadinanza, come un centro famiglia, un auditorium spazi di coworking e un bar ristorante.

3° classificato.
Energia solidale.
Chiaro l'ambito di intervento del progetto del Consorzio La Città Essenziale di Matera, che mettendo in partnership mondo profit, non profit ed ente pubblico opera per l'installazione di impianti di energia rinnovabile da 3 Kw su tetti di abitazioni private creando un volano di attività per l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Business Idea Vincitrice
Il premio speciale messo in palio da UniCredit Foundation è andato invece al progetto Hackability messo a punto dal Consorzio Kairos di Torino: un'idea che unisce industria, ricerca scientifica e imprenditoria sociale per progettare e realizzare presidi per disabili motori attraverso l'utilizzo di hardware e software open source, in modo da consentire un abbattimento di costi spesso non sostenibili dalle famiglie e dare un supporto e una sorta di “regolamentazione” di attività all'autocostruzione – spesso non troppo sicura – di strumenti per disabili.


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