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Servizio civile, ritardi nelle partenze?

Tra venerdì e lunedì l'Ufficio nazionale comunica la propria mossa per adeguarsi alla sentenza del Tribunale che ordina di inserire i giovani stranieri residenti in Italia nel bando 2013. Di Blasio, Cnesc: "Alcuni enti hanno già consegnato le graduatorie, l'attesa aumenta l'incertezza per loro e per chi ha fatto domanda"

di Daniele Biella

La scadenza è sempre più vicina: tra venerdì 29 novembre e lunedì 2 dicembre 2013 l’Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, comunicherà agli enti che hanno raccolto le candidature di 100mila giovani come intende procedere per rispettare la sentenza del Tribunale di Milano che ha giudicato ‘discriminatoria’ l’esclusione dal bando dei giovani stranieri residenti in Italia. Fonti qualificate dell’Ufficio, infatti, assicurano a Vita.it che i 10 giorni di tempo loro concessi dal Tribunale per le modifiche in merito (non dalla data della sentenza di martedì 19 novembre ma dalla notifica della stessa all’Unsc, avvenuta due giorni dopo) saranno rispettati.

Ma quale sarà l’azione dell’Ufficio nazionale? “E’ verosimile un nuovo bando ad hoc per gli stranieri, che rimanga aperto il tempo lecito per non ritardare le prime partenze dei giovani, previste per il 7 gennaio 2014”, specifica Primo Di Blasio, presidente della Cnesc, Conferenza nazionale enti di servizio civile, “sarebbe molto meno atteso un ricorso alla sentenza, dato che lo stesso ministro all’Integrazione, Cécile Kyenge, ha accolto positivamente la decisione del Tribunale”. L’attesa è frenetica più che mai, “perché la gran parte degli enti aveva già fatto partire la macchina organizzativa con i tempi inizialmente previsti, e ora si trova nell’incertezza più assoluta su quando, per esempio, organizzare la formazione e predisporre le sedi di attuazione dei progetti”, prosegue Di Blasio.

Quello che salta all’occhio, più di ogni altra cosa, è il margine davvero esiguo tra il rispetto dei tempi di partenza e uno slittamento, che si aggiunge ai due anni di attesa per l’attuale bando da 15.466 posti (più 450 per l’estero): “ogni giorno che passa è sempre più plausibile un ritardo delle partenze, cosa che mette tutti noi operatori in enormi difficoltà, e non permette ai giovani che si sono candidati di pianificare le proprie scelte a breve termine”, ragiona il presidente della Cnesc. Per tenere alta l’attenzione, ma soprattutto proprio per scongiurare possibili ritardi, molti enti hanno rotto gli indugi e proprio in queste ore stanno consegnando all’Unsc le loro graduatorie, indipendentemente dalla probabile riapertura delle selezioni: tra questi “diversi enti della Cnesc, come Arci servizio civile, Cesc project, Anpas, Federsolidarietà, Vides e la federazione salesiana Scs-Cnos”, specifica Di Blasio.


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