Cooperazione & Relazioni internazionali

Bonino: «famiglie in Congo per adottare sono una priorità»

Il Capo di Gabinetto del ministro Bonino scrive alle 26 famiglie in Congo: «siamo intenzionati a promuovere ogni iniziativa utile per favorire un vostro pronto rientro in Italia, insieme ai vostri bambini».

di Redazione

Anche la Farnesina ha preso posizione, con una lettera che Piero Benassi, Capo di Gabinetto del Ministro Emma Bonino ha inviato alle famiglie, parlando esplicitamente di un rientro in Italia «insieme ai bambini» (nei giorni scorsi le famiglie avevano riferito di essere state invitate a rientrare in Italia senza i bambini). La lettera è stata pubblicata sul sito di Aibi. A questo guardano con speranza le 26 famiglie italiane bloccate in Congo da più di un mese, per via della chiusura delle adozioni internazionali decisa dal Paese lo scorso 25 settembre. Si tratta di 26 famiglie che si erano recate in Congo per incontrare i loro figli – in tutto 32 bambini – al termine del lungo percorso dell’adozione internazionale. Tutte le carte a posto, i bambini già con il cognome italiano, le 26 famiglie non possono rientrare per un problema di visti, a cui manca una firma. Nel weekend la notizia si è diffusa e la preoccupazione è cresciuta. La ministra Kyenge ha ribadito il proprio impegno e dal Pd è arrivata la prima interrogazione parlamentare.

Benassi ha scritto: «Vi confermo la prioritaria attenzione con cui la vicenda continuerà ad essere seguita dalla Farnesina e dalla Ministro Bonino personalmente, in stretto coordinamento con gli uffici del Ministro per l’Integrazione e con la Commissione per le Adozioni Internazionali. Siamo intenzionati a promuovere ogni iniziativa utile per favorire un Vostro pronto rientro in Italia, naturalmente insieme ai Vostri bambini». L’Ambasciata «ha attivato tutti i possibili canali di comunicazione con le autorità locali per ottenere un Vostro quanto più celere rientro in Italia insieme ai bambini adottati. Ai quotidiani interventi del nostro Ambasciatore per ottenere chiarimenti e favorire una rapida soluzione dell’attuale situazione di stallo, le varie autorità congolesi competenti (DGM, Ministero dell’Interno, Ministero della Famiglia) non hanno finora fornito riscontro, se non in forma interlocutoria. Il nostro Ambasciatore ha quindi portato la vicenda all’attenzione del Ministro dell’Interno di Kinshasa e dello stesso Primo Ministro, chiedendo di essere ricevuto in tempi brevi».
 


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