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Ripartiamo dall’agricoltura

Due eventi rilanciano la cura del territorio. A Roma sarà di scena l'Anno internazionale dell’agricoltura familiare mentre a Caserta parte il 5° congresso nazionale di Acli Terra

di Redazione

In Italia, il 47% delle aziende agricole ha una superficie inferiore a 1 o due ettari ed è proprio l’agricoltura il settore in cui si registra, nonostante la crisi, un positivo andamento dell’occupazione, con un + 9% osservato soprattutto a vantaggio dei giovani sotto i 35 anni di età.

Inoltre, l’agricoltura familiare è in grado di nutrire circa l’80% della popolazione, specie nei paesi in via di sviluppo, preservando gli ecosistemi  e garantendo redditi equi. Eppure sono scarsi l’appoggio e il riconoscimento delle potenzialità di questo modello produttivo. Occorre un cambiamento di paradigma. Ecco perchè sono ben due gli eventi che si occupano di terra ed agricoltura in questi giorni.
 
Roma
Mercoledì 11 dicembre, in Campidoglio, dalle ore 14:30, sarà la volta dell’Italia: in occasione del seminario “Perchè investire nell'agricoltura familiare di piccola scala: cibo sano, redditi equi, gestione degli ecosistemi -Dialogo tra la società civile e le istituzioni”, infatti, si assisterà al lancio del Comitato italiano per l’anno internazionale dell’agricoltura familiare promosso dal CISA (Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare) e verranno comunicate le attività connesse all’IYFF nel nostro Paese.

Nel corso del dibattito, organizzato da Terra Nuova e Crocevia, per la rete EuropAfrica, e il Comitato italiano per l’anno internazionale dell’agricoltura familiare promosso dal CISA, con il patrocinio del Comune di Roma,  si discuterà del ruolo dell’agricoltura familiare nel contesto globale, europeo ed italiano e delle politiche e degli investimenti necessari a supportarla

L’incontro si inserisce nell'ambito del progetto EuropAfrica – verso la sovranità alimentare
Il Programma dell’incontro è disponibile sul sito di EuropAfrica
 
Caserta
Tutto pronto per il 5° congresso nazionale di Acli Terra, l’Associazione Nazionale professionale agricola, senza fini di lucro, delle Acli, che opera nel mondo rurale, in tutta Italia, a sostegno dello sviluppo delle persone e dei territori.

Il meeting, dal titolo La terra alimenta il futuro. Risorse e valori di un mondo rurale che cambia, è in programma a Caserta all’Hotel Plaza dal 12 al 14 dicembre prossimi e vedrà anche la partecipazione delle Acli molisane, dell’assessore regionale all’Agricoltura Vittorino Facciolla e di diverse aziende del settore agricolo ed enogastronomico del Molise, tra cui le aziende basso molisane Val Natura di Termoli e Marina Colonna di San Martino in Pensilis, l’azienda agricola Costantini di Rocchetta al Volturno, Olio Pignatelli e Vini Valerio di Monteroduni.

Ai lavori prenderanno parte diversi esponenti delle Istituzioni ed esperti di sviluppo rurale, innovazione in agricoltura e di programmazione europea.

Sull’evento Michele Zannini, Presidente Nazionale di Acli Terra ha spiegato, «già da qualche decennio registriamo trasformazioni significative del ruolo del comparto agricolo e della sua più generale dimensione rurale, sul piano dell’organizzazione dei processi produttivi e delle conseguenti implicazioni di natura economica e tecnologica. I cambiamenti assecondano bisogni diversi dell’umanità, tra cui quelli della sicurezza alimentare. Ma sempre più si registra un altro fabbisogno della comunità mondiale, quello di ritrovare attraverso l’agricoltura il valore sociale di comunità, di integrazione, di consolidamento delle relazioni. Valore questo che Acli Terra riconosce e sostiene in maniera convinta e con azioni capillari su un territorio che, pur nella sua diversità, è in grado di amalgamarsi e connettersi. Lo sviluppo dell’agricoltura e delle comunità rurali dipende, quindi, dalla capacità di radicamento associativo e in questo Acli Terra conferma il proprio azionariato, traducendo la complessità del mondo rurale in concrete opportunità di sviluppo e mettendo in rete l’opera complessiva dei servizi Acli, convinti che le buone pratiche unite a una strategia condivisa di tutto il sistema, inneschi un nuovo modello di sviluppo».


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