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Nasce il Codice di Autoregolamentazione per fermare il cyberbullismo

Pubblicata la bozza del Codice di autoregolamentazione per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo. Per 45 giorni si potranno proporre modifiche e suggerimenti

di Sara De Carli

A inizio agosto il coro era unanime: fermiamo Ask.fm per fermare il cyberbullismo. In Inghilterra una ragazzina di 14 anni si era appena suicidata “per colpa” del web: «Se inciti qualcuno a farsi del male, stai violando la legge, che tu sia online o offline. Se c'è una cosa che possiamo fare come genitori e come utenti è non usare siti come quello. Boicottateli, non ci andate», aveva detto David Cameron. In Italia proprio un anno fa piangevamo la scomparsa di Carolina, sempre 14 anni, filmata a una festa, un po’ brilla e un po’ troppo disponibile. «Le parole fanno più male delle botte», diceva Carolina: sua madre ha appena denunciato come il cyber bullismo contro di lei continui, anche dopo la sua morte, dato che qualcuno ha infatti pubblicato le foto della ragazza su siti porno. Due recenti ricerche di Telefono Azzurro in collaborazione con Eurispes (2011 e 2012) mostrano come nel 2011 un adolescente su 5 abbia trovato o ricevuto online informazioni false che lo riguardavano, nel 2012 quasi un adolescente su 4 (il 23,6%). Sempre nel 2012, un adolescente su 5 ha trovato online proprie foto imbarazzanti senza averne precedentemente autorizzato la pubblicazione.

Per fermare tutto ciò nasce oggi il Codice di Autoregolamentazione per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo (in allegato). L’ha messo online il Ministro dello Sviluppo economico e per 45 giorni sarà aperto alla consultazione pubblica, in modo da raccogliere suggerimenti (anche da parte degli stessi ragazzi). La bozza è stata elaborata da un tavolo di lavoro guidato dal viceministro Antonio Catricalà, a cui hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni (Mise, Agcom, Polizia postale e delle comunicazioni, Autorità per la privacy e Garante per l’infanzia), delle Associazioni (Confindustria digitale, Assoprovider ecc.) e degli operatori (Google, Microsoft ecc). Contributi e osservazioni possono essere inviati entro il 24 febbraio 2014 a antonio.amendola@mise.gov.it.

Il Codice di autoregolamentazione prevede che i fornitori di servizi di social networking, di servizi online, di contenuti, di piattaforme User generated content e social network attivino all’interno di ogni pagina visualizzata degli appositi meccanismi di segnalazione di episodi di cyberbullismo, a misura di bambino e adolescente, quindi semplici e diretti, immediati, nella stessa lingua dell’utente.  Gli aderenti si impegnano poi a rendere efficiente il meccanismo di risposta alla segnalazione, rimuovendo i contenuti lesivi nell’arco di due ore dalla segnalazione. Sull’effettiva applicazione del Codice di Autoregolamentazione vigilerà un apposito Comitato di monitoraggio, che non comporta oneri aggiuntivi per lo Stato.

 


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